Nonostante il dolore per la terribile patologia che lo ha colpito, Eric Dane resta sempre quello splendido “Dottor Bollore” che ha fatto battere milioni di cuori tra le fan di “Grey’s Anatomy“. Dane, attualmente impegnato sul set della serie rivelazione “Euphoria“, ha rivelato lo scorso aprile di essere affetto da SLA. Una rivelazione choccante per amici, affetti e aficionados dell’interprete 52enne, che da quel maledetto giorno ha deciso di aggiornare periodicamente sulle sue condizioni di salute, cercando di non arrendersi mai di fronte alla crudeltà di questa malattia.
Come sta Eric Dane? L’aggiornamento choc
Nelle scorse ore Eric Dane è stato ospite della trasmissione Abc “Good Morning America“. Alla intervistatrice Diane Sawyer un commosso Dane ha raccontato la rapida evoluzione della sua patologia, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), o malattia di Lou Gehrig.
Il lato sinistro funziona, ma il destro ha smesso di lavorare, penso che tra un paio di mesi non avrò più la mano sinistra.
La patologia pare procedere in maniera “galoppante”, mettendo a dura prova la tempra dell’uomo, ancor prima dell’attore. Eric Dane, però, non vuole cedere la palla al destino che, crudele, pare attenderlo e sa di poter contare sull’appoggio dei legami più solidi, in primis la sua famiglia. Eric Dane ha due splendide figlie avute con la moglie Rebecca Gayheart. La donna, inizialmente in procinto di separarsi dal protagonista di “The last ship“, ha ritirato l’istanza di divorzio un mese prima della diagnosi. La Gayheart ha scelto di restare al fianco dell’uomo per cui continua a provare forti sentimenti, seppur diversi dall’amore.
Cos’è la SLA, la malattia da cui è affetto Eric Dane
La sclerosi laterale amiotrofica o SLA è una malattia che intacca le cellule nervose di midollo spinale e cervello, ovvero i motoneuroni. Se i motoneuroni si deteriorano muoversi o respirare possono diventare azioni impossibili da compiere, ma non solo. La SLA colpisce i muscoli indebolendoli e il cervello impedendo ai pazienti che ne sono affetti di parlare, di mangiare, di essere autosufficienti in ogni azione quotidiana. Una sentenza di decadimento e morte, alla quale Eric Dane non è intenzionato ad arrendersi senza lottare.
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