Volto storico della soap Rai “Un posto al sole”, Alberto Rossi mostra non solo una solida onestà intellettuale, ma anche il coraggio di esporsi pubblicamente e con educazione. La polemica innescata dalle parole di Michele Morrone a “Belve” (format del quale è attualmente in onda lo spin-off dedicato alle pagine di cronaca nostrana più controverse) riguardo ad un certo orientamento politico che consenta di lavorare con più tranquillità nello showbiz non è passata inosservata neanche all’interprete di Michele Saviani che ha deciso di esporsi in prima persona, dando una forma più definita allo “j’accuse” del collega.
Alberto Rossi, qual è il suo orientamento politico
Intervistato da Massimiliano Beneggi per la rivista “Cultura Identità“, l’attore classe 1966 ha ammesso placidamente di essere di destra. Una simpatia, quella politica, sviluppata anche grazie alla parentela con Beppe Nicolai, prozio dell’attore, deputato di spicco dell’MSI tra gli anni Sessanta e Settanta.
Rossi, però, non si atteggia da estremista politico, anzi. L’artista ha imparato dal suo discendente ad essere onesto intellettualmente con il resto del mondo, perché la limpidezza è la migliore risposta ad un clima torbido, non solo politico, propenso a mettere alla gogna chi osa solo pensare con la propria testa.
Ho sempre pensato diversamente rispetto alla maggioranza del mondo dello spettacolo: sono una mosca bianca. Ho frequentato il liceo Mamiani, dove è nato il moto studentesco del ’68 e che fu teatro principale della rivolta all’epoca. Non mi hanno mai osteggiato, però, perché credo di potermi definire una persona seria, so come porre le cose, senza attaccare nessuno.
Un atteggiamento sincero ed elegante, che Alberto Rossi ha anche trasmesso al suo “alter ego” sul piccolo schermo. Michele, infatti, nello show “Un posto al sole” rappresenta una sorta di grillo parlante per gli altri protagonisti, un uomo dedito alla giustizia, sempre alla ricerca della verità e legato alla sua famiglia.
Se, però, Rossi non ha mai avuto remore ad esprimere il proprio orientamento politico, riconosce la stessa difficoltà portata alla ribalta da Michele Morrone. Nel mondo dello spettacolo, rivela l’interprete livornese, potrebbe rivelarsi controproducente esternare le proprie simpatie politiche di destra.
Mi spiace dirlo ma è vero. Poi sono anche convinto del fatto che la professionalità prima o dopo venga sempre apprezzata.
La speranza di Rossi è che nel proprio, patinatissimo ambiente, a contare possano essere sempre le competenze e la bravura, senza favoritismi politici o, ancora peggio, senza dover favorire gli “attori dell’ultima ora”: quelli, ad esempio, usciti dai reality, alla ricerca delle scorciatoie facili, senza arte né parte. Una riflessione sincera e onesta, che Michele Saviani condividerebbe in pieno.

Pubblicista e appassionata di Spettacolo a 360 gradi.
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