C’è un’Italia che non si trova su Google. Né nelle vetrine patinate dei cataloghi di viaggio, né nei racconti da cinque stelle dei social. È fatta di gesti tramandati, tavole apparecchiate in silenzio, stanze che odorano di storia e case dove il tempo ha ancora diritto di parola. È questa l’Italia che Unexpected Italy ha deciso di raccontare. O, meglio, di far vivere.
Lo sapevi che esistono ancora artigiani che modellano un gioiello partendo da ciò che sei? O un maestro del vermouth che, con una sola degustazione, riesce a raccontarti un’intera città?
La traveltech italiana, fondata da Elisabetta Faggiana e Savio Losito, non vende esperienze. Costruisce connessioni. E lo fa partendo da un’idea semplice ma rivoluzionaria: il vero lusso è l’irripetibilità.
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Oltre il cinque stelle
Nessun hotel fotocopia, nessun buffet internazionale, nessuna key-box anonima. L’esperienza proposta da Unexpected Italy è un itinerario sensoriale che attraversa dimore storiche, botteghe nascoste, cucine familiari, cantine scavate nella roccia. Non è turismo: è esplorazione culturale.
“Il vero lusso è svegliarsi in una stanza dove ogni mobile ha una storia. Dove la colazione ha il sapore delle ricette di nonna. Dove un artigiano ti ascolta e crea un oggetto che non esisterà mai più altrove” – racconta Elisabetta, che pochi mesi fa è stata persino all’ONU per raccontare questo modello turistico radicalmente umano.
E se ti dicessimo che oggi l’unicità vale più del comfort?
Viaggio tra le radici (non le rotte turistiche)
Le mete? Niente città affollate o selfie-point. La mappa di Unexpected Italy attraversa 12 province italiane, toccando il cuore più segreto di regioni come Veneto, Lazio, Emilia-Romagna, Liguria, Piemonte e Puglia.
A Vicenza, ad esempio, puoi dormire in un relais che è anche azienda agricola e centro benessere, circondato da ceramisti e litografi che portano avanti saperi secolari. A Roma, puoi incontrare le maestre del micromosaico o lasciarti cucire un cappello couture da Patrizia Fabri.
A Modena, l’aceto balsamico non è un souvenir da supermercato ma un rito che si consuma lentamente, anno dopo anno, nelle botti di acetaie sospese nel tempo. E poi ci sono le ville immerse nella campagna marchigiana, i cocktail bar che sembrano teatri, gli hotel che sembrano case. O forse è il contrario.
Tempo, relazione, autenticità: la nuova triade del lusso
Dimentica la fretta. Dimentica l’ostentazione. Il nuovo viaggiatore – quello che davvero vuole lasciarsi qualcosa addosso – cerca radici, tempo e relazioni. E lo fa che abbia un portafoglio importante o un budget più contenuto: la differenza non la fa il conto, ma la profondità.
In fondo, siamo tutti alla ricerca di qualcosa che ci faccia sentire meno turisti e più esseri umani.
Un progetto nato da due nomadi (digitali) e una crisi
La storia di Unexpected Italy è anche un po’ romantica. Elisabetta, veneta con un passato nel mondo dell’intrattenimento londinese. Savio, pugliese, ex comunicatore tra teatro e musica. Si incontrano a Londra, si innamorano, lanciano la prima versione del progetto nella capitale inglese. Poi arriva la Brexit, poi il Covid. E così, tornano in Italia. Con una visione: ridisegnare il turismo di domani.
Oggi vivono come nomadi digitali, tre-quattro mesi in ogni regione, selezionando personalmente ogni realtà da includere nella loro piattaforma. Una sorta di Lonely Planet 3.0, fatta di relazioni vere, aggiornamenti costanti e un’app pensata per guidarti in un’Italia autentica, personalizzata, su misura.
Non è curioso che nel mondo degli algoritmi, siano le mani – e non i dati – a indicare la rotta?
Non è solo un viaggio. È un manifesto
Unexpected Italy non è un portale. È una dichiarazione d’intenti. Ha un Manifesto, con valori chiari: lentezza, sostenibilità, artigianalità, relazione. La promessa è semplice: qui trovi solo ciò che non si può replicare.
Una cena con vista sulle colline vulcaniche di Gambellara, dove il vino profuma di zolfo e di storia. Una notte in una villa liberty a Firenze, tra ulivi e silenzi. Un laboratorio di candele a Macerata, o di ceramica in Liguria, dove ogni oggetto porta dentro una storia.
Il vero lusso oggi? Sapere che quello che stai vivendo, esiste solo lì. E solo ora.

Sono giornalista pubblicista laureata in letteratura e content manager con una grande passione per la scrittura