Immagina: sei in spiaggia, il sole alto, la sabbia calda, il mare che chiama. Ma il tuo telefono ha l’1% di batteria. Nessuna presa elettrica all’orizzonte. Niente messaggi, niente musica, niente foto, niente emergenze. Panico? Non sei l’unico.
Quello che una volta era un piccolo disagio oggi ha un nome preciso: nomofobia. Letteralmente, paura di restare senza connessione. E no, non è un’esagerazione da meme. È un fenomeno reale, riconosciuto, e in forte crescita, soprattutto tra i più giovani. Ma anche tra genitori, professionisti, vacanzieri di ogni età. Perché essere scollegati, in certi momenti, fa paura davvero.
Ed è proprio da qui che parte l’idea: offrire una ricarica facile, veloce e ovunque. E dove, se non a Rimini, capitale indiscussa dell’innovazione da ombrellone?
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Nasce Nomopower: la ricarica che ti salva la giornata
Il primo a crederci è stato il Bagno 27, uno stabilimento che da anni non si limita a mettere lettini in fila, ma reinventa il concetto stesso di spiaggia. Da pochi giorni, lì è attivo Nomopower, un sistema semplicissimo per noleggiare una power bank e ridare vita al proprio smartphone senza muoversi dalla battigia.
“Ogni giorno vediamo persone agitate perché il cellulare è morto – racconta con il sorriso Stefano Mazzotti, storico bagnino dello stabilimento –. Con questo servizio risolviamo il problema in pochi secondi. E rendiamo la spiaggia più sicura”.
Sicura? Esatto. Perché un telefono acceso non serve solo a condividere stories o ascoltare playlist. È anche – e soprattutto – un mezzo per chiedere aiuto, restare in contatto con i figli, controllare meteo o navigazione. E se tutto questo sparisce, la vacanza può diventare fonte di ansia.
Tre euro per quattro ore di serenità
Il funzionamento è immediato: si avvicina la carta (il costo è di 3 euro per 4 ore), si preleva la power bank e si ricarica il telefono dove e come si vuole. Sotto l’ombrellone, al bar, mentre si passeggia o si legge un libro. Finita la ricarica, il dispositivo può essere restituito in qualsiasi punto della rete. Anche in un altro stabilimento.
Per esempio? Anche il Bagno 99 e il Lido di San Giuliano hanno già aderito, con ben quattro stazioni attive, compresa una in un chiringuito.
Un vantaggio anche per chi lavora in spiaggia: meno cellulari da sorvegliare, meno cavi volanti, meno richieste stressanti del tipo “Scusa, posso attaccare qui il mio caricabatterie?”.
Un’idea semplice, ma potente
Dietro Nomopower c’è Greenova Italia, azienda che lavora da anni su tecnologie a basso impatto ambientale. Il suo fondatore, Paolo Zanchetta, ha deciso di mettere le basi del progetto in comodato gratuito. Perché, come ha dichiarato, “la connettività in spiaggia dovrebbe essere un diritto, non un privilegio”.
E in effetti, oggi più che mai, essere connessi significa essere presenti, aggiornati, tranquilli. Non solo per scrollare Instagram, ma per vivere la giornata in libertà, senza l’ansia del “non posso chiamare”, “non posso fare una foto”, “non trovo più i miei amici”.
Una spiaggia più umana (e meno isterica)
Forse è anche questa la direzione giusta per ridare alla spiaggia un volto più umano. Dove la tecnologia non disturba, ma accompagna. Dove la connessione non è dipendenza, ma possibilità. Dove il telefono non diventa una fonte di panico, ma uno strumento al servizio del relax.
E allora, la prossima volta che metti piede sulla sabbia e vedi il tuo smartphone lampeggiare con l’ultima goccia di batteria… niente paura. Se sei a Rimini, c’è già chi ha pensato a tutto.

Sono giornalista pubblicista laureata in letteratura e content manager con una grande passione per la scrittura