Luca de Meo è uno dei manager più influenti del panorama europeo, con alle spalle incarichi di alto livello in aziende come Fiat, Volkswagen, SEAT e Renault. Ma dietro ogni grande figura pubblica c’è spesso una presenza silenziosa, solida, fondamentale.
In questo caso si chiama Silvia Goracci, sua moglie e compagna di una vita. Non ama apparire, non rilascia interviste, ma è da sempre parte integrante della traiettoria umana e professionale di de Meo.
Scopriamo di più su di lei, tra riservatezza, vita familiare e un ruolo dietro le quinte tutt’altro che marginale.
Leggi anche: Chi è Andrea Agnelli? Imprenditore, sportivo, padre, marito, social
Età e percorso
Silvia Goracci e Luca de Meo si conoscono dai tempi dell’università. Entrambi hanno frequentato l’Università Bocconi di Milano, dove lui si è laureato in Economia Aziendale, e dove molto probabilmente è nato anche il loro legame.
Di lei non si conosce l’età esatta, ma è coetanea o poco più giovane di Luca, nato nel 1967. Nonostante la vicinanza al mondo manageriale e alle sfide internazionali del marito, Silvia ha sempre mantenuto un profilo estremamente discreto.
Silenzio e supporto
In un’epoca in cui tutto si condivide, la scelta di Silvia è quasi controcorrente.
Nessun profilo social pubblico, nessuna esposizione mediatica, nessuna intervista rilasciata a riviste patinate o siti di gossip.
Eppure, ci sono immagini che la ritraggono accanto a Luca in alcune occasioni ufficiali, eventi aziendali o ricevimenti istituzionali. Sempre con discrezione, mai al centro della scena.
È una figura che, pur restando nell’ombra, gioca evidentemente un ruolo cruciale: quello di punto di riferimento familiare, mentre il marito attraversa continenti, cambia incarichi e guida intere aziende nel mondo dell’automotive.
Vita familiare
Silvia e Luca de Meo sono sposati da molti anni e hanno due figli gemelli.
Delle informazioni sulla loro famiglia si sa pochissimo: i gemelli hanno circa 12–14 anni (secondo fonti del 2024) e crescono lontani dai riflettori, con uno stile di vita riservato.
Si dice che Luca, tra una riunione e un volo intercontinentale, torni sempre volentieri a casa, dove Silvia è il centro della vita quotidiana, gestendo casa e figli con la stessa cura che un CEO mette in una strategia aziendale.
Una coppia che, pur vivendo in una dimensione globale, sembra custodire un equilibrio tutto privato.
Perché Silvia è importante (anche se resta dietro le quinte)
Non tutte le mogli dei grandi manager ambiscono alla visibilità.
Alcune, come Silvia Goracci, scelgono la via della discrezione, sostenendo i percorsi più esposti con presenza silenziosa e costanza.
Chi ha lavorato con Luca de Meo lo descrive come un professionista instancabile, lucido e carismatico. Ma chi lo conosce davvero sa che c’è una donna che da sempre lo accompagna, fin dagli anni della formazione, e che condivide con lui decisioni, pressioni, trasferimenti e sacrifici.
Una figura importante non perché “famosa”, ma perché solida.
E in un mondo iperconnesso e mediatico, forse è proprio questo il vero valore aggiunto.
Domande frequenti (FAQ)
Chi è la moglie di Luca de Meo?
La moglie del top manager si chiama Silvia Goracci. I due si conoscono fin dai tempi dell’università e sono sposati da molti anni.
Hanno figli?
Sì, la coppia ha due figli gemelli, nati all’inizio degli anni 2010.
Silvia Goracci è attiva sui social?
No. Silvia mantiene un profilo estremamente riservato. Non ha account pubblici e non rilascia interviste.
Di cosa si occupa nella vita?
Non è noto se Silvia svolga un’attività professionale pubblica. Si sa solo che supporta la famiglia e la carriera del marito, rimanendo lontana dai riflettori.
Da quanto tempo sono sposati?
La coppia è legata da almeno vent’anni, considerando che si conoscono dalla fine degli anni ’80 o primi anni ’90.

“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore