E’ cominciato domenica scorsa il consueto passaggio di testimone tra Marco Liorni e la sua “L’eredità” e “Reazione a catena“, il game show condotto dal doppiatore e conduttore Pino Insegno. Lo show, in onda prima dell’edizione del TG1 delle 20:00, consiste nel mettere di fronte due squadre composte da tre concorrenti ciascuno che supereranno le simpatiche prove a patto di mostrare un’intesa a prova di bomba.
Reazione a catena, i campioni in carica: chi sono i Tiri Liberi
Pur essendo iniziato da appena una settimana, “Reazione a catena” ha già i suoi inossidabili campioni in carica, i Tiri Liberi. Il gruppo, formato dai coniugi Sabrina e Luca e dal loro amico Fabio, viene dalla provincia di Udine e ha mostrato sin dalla prima puntata un affiatamento difficile da emulare per i propri avversari.
Nel corso di questa prima settimana di show, i tre amici sono riusciti a vincere anche alcune cifre considerevoli nell’ultimo round di gioco condotto dall’ex marito di Roberta Lanfranchi, l’Ultima Catena. Nonostante l’indiscutibile bravura, però, il trio non “buca lo schermo“, suscitando invece una considerevole dose di critiche e frecciatine rivolte specialmente a Sabrina.
Spettatori divisi sui Tiri Liberi
I campioni di “Reazione a catena” sono stati capaci di dividere il web in appena sei giorni di presenza nello show. Al fianco di accuse abbastanza stereotipate nei confronti del programma, “reo” di fornire ai tre concorrenti catene facilissime da indovinare, spuntano come funghi critiche per nulla costruttive nei confronti dei Tiri Liberi, in particolare di Sabrina.
La donna è accusata di essere “ansiogena“, piagnucolona, persino antipatica. Del resto, non essere graditi al grande pubblico è un classico dei game show: invidia, semplice fastidio, sensazioni a pelle sono il “pepe” di grandi e piccole produzioni di spettacolo. In fondo, “gufare“ contro i primi della classe è da sempre uno dei grandi motivi che spinge a guardare un talk show, così come un programma di intrattenimento come “Reazione a catena”.
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