Squid Game 3 ha finalmente una data ufficiale: debutto fissato il 27 giugno

Raffaella De Grazia

Squid Game 3 ha finalmente una data ufficiale: debutto fissato il 27 giugno

I giochi stanno per chiudersi per i sopravvissuti di “Squid game“. Il k-drama campione di visualizzazioni su Netflix sta per giungere alle battute finali: la terza e ultima stagione dello show, infatti, debutterà sulla piattaforma il 27 giugno, con la conferma ufficiale dopo mesi di rumors e smentite.

Squid Game 3: il gioco del gambero chiude i battenti

Sbarcata sulla piattaforma con la prima stagione nel 2021, quella che sembrava essere un’assurda scommessa per Netflix si è trasformata rapidamente in un cult globale. “Squid game 3” riparte dai tragici avvenimenti della seconda stagione che hanno sconvolto i fan.

La morte diJung-bae ha gettato il suo migliore amico Gi-hun nello sconforto più completo. Il giocatore numero 456 (interpretato dall’attore Lee Jung-jae) è profondamente cambiato da questo avvenimento: nonostante respiri e si muova, dorme nella bara nera solitamente riservata ai giocatori morti. L’ultima stagione riserverà allo spettatore una posizione privilegiata rispetto al protagonista della serie coreana perché, a differenza di Gi-hun, è a conoscenza di un’informazione fondamentale: conosce l’identità del Front Man, noto anche come giocatore 001.

Questa informazione omessa all’ex ludopatico protagonista della serie rappresenterà un punto di svolta che, promette il regista Hwang Dong-hyuk, si rivelerà fondamentale per donare allo show Netflix e ai suoi attanti una degna conclusione.

Una stagione “fisica”

Squid game” si è contraddistinta per il suo mix ben riuscito di evoluzione emotiva, psicologica e fisica. La nuova tranche di episodi promette dei repentini cambiamenti di prospettiva non solo per il suo protagonista, dilaniato dai sensi di colpa per la morte del suo migliore amico, ma anche per lo stesso Front Man, alle prese con un, seppur piccolo, barlume di umanità da gestire, come spiegato dal suo interprete Lee Byung-hun.

Non credo sia una persona diversa, ma qualcosa dentro si è mosso. Forse una piccola parte di lui spera che Gi-hun dimostri che esiste ancora speranza. Ma allo stesso tempo vuole portarlo al limite, fargli vedere quanto si sbaglia. 

La terza stagione di “Squid game” ha rappresentato un’autentica sfida per i suoi interpreti, anche dal punto di vista fisico, come raccontato in alcune recenti interviste dall’interprete della Guardia 11 Park Gyu-young.

Non sono molto atletica, ma mi sono allenata duramente. Il mio personaggio è un soldato nordcoreano, esperto e letale. Ho seguito una dieta rigorosa, allenamento con i pesi e prove per le coreografie.
Alcuni giochi sono stati impegnativi sul piano fisico, altri su quello emotivo. Ricordo Mingle (la giostra n.d.R.), nella seconda stagione, in cui vedi morire le persone davanti a te. È qualcosa che ti colpisce profondamente.

La terza stagione di “Squid game“, lo show dei record diventato fenomeno di massa, si prepara a salutare i suoi seguaci. Un cerchio che si chiude per il regista ed i suoi interpreti, un prodotto globale che, forse come mai prima d’ora, ha spinto i suoi spettatori ad empatizzare con i giocatori sulla base dei propri valori.