Cristina Fogazzi, l’Estetista cinica si confessa in un podcast: perché una donna non può dichiararsi ricca

Raffaella De Grazia

Cristina Fogazzi, l'Estetista cinica si confessa in un podcast: perché una donna non può dichiararsi ricca

Quando soldi fa rima con patriarcato. Secondo Cristina Fogazzi, nota al mondo del web come l’Estetista cinica, sfoggiare le proprie ricchezze sarebbe quasi cafone per una donna e la colpa, neanche a farlo opposta, sarebbe da attribuire una concezione “maschiocentrica” sin troppo radicata. Questo, in soldoni, il Fogazzi-pensiero, ben argomentato nel podcast Millions condotto da Joe Bastianich e Tommaso Mazzanti.

Estetista cinica, intervento al vetriolo in Millions

Ospite del noto podcast, l’Estetista cinica ha raccontato la “genesi” del suo personaggio e l’avvio di una carriera scintillante, sfociata nella creazione del brand beauty VeraLab.

Il franchising per cui lavoravo aveva compiuto delle scelte non corrette, dovette ridimensionare e mi licenziò. Io scelsi di prendere il loro negozio in via Paolo Giovio a Milano perché secondo me aveva del potenziale e non comportava di dover fare un investimento per aprire un centro estetico. Io non avevo familiari e case che garantissero per me con le banche. Il mio socio ha messo a garanzia 20mila euro per ottenere un fido in banca e incominciammo così.

L’influencer classe 1974 non ha mancato di raccontare aneddoti legati all’evoluzione del suo brand, di sottolineare le amicizie importanti per la sua carriera (come quella con il sindaco di Firenze, Nardella) e di lesinare battute sagaci a chi l’ha etichettata come una venditrice di “fuffa”:

Siccome vendo creme, un sacco di volte mi hanno dato della Wanna Marchi, una donna finita in carcere.

L’imprenditrice, che ha venduto nel 2023 il 30 percento della sua azienda al fondo Rotschild, non ha peli sulla lingua. Il clou dell’intervista concessa a Bastianich e Mazzanti si è raggiunto quando l’Estetista cinica si è lanciata in una disquisizione su soldi e patriarcato.

Se venissi qui con una Lamborghini verrebbe giù il mondo, peraltro non mi piace nemmeno. Così come se mostrassi al polso un Audemars Piguet da 150 mila euro, mi fa schifo pure quello ci tengo a dirlo. Per la donna non è elegante parlare di soldi. Purtroppo questo si chiama patriarcato.

Parole che, come prevedibile, hanno diviso gli utenti, nonché i giornalisti e i colleghi della donna in due fazioni ben distinte: chi pende dalle labbra della Fogazzi, abbracciando la sua attenta analisi e chi, invece, intravede un fondo di ipocrisia nelle dichiarazioni dell’Estetista cinica, non esattamente ritenuta modello di diplomazia. Nel bene o nel male, purché se ne parli.