Venezia pronta a tributare Kim Novak: Leone d’Oro alla Donna che visse due volte

Raffaella De Grazia

Venezia pronta a tributare Kim Novak: Leone d'Oro alla Donna che visse due volte

Un omaggio sentito, più che meritato e, finalmente, in via di assegnazione ad un’attrice che visse, letteralmente, due volte. Il mondo del cinema è pronto ad omaggiare un’interprete asciutta, decisa, pronta a battersi per i diritti delle donne in un periodo storico non semplice per il gentil sesso. Kim Novak non è esattamente la classica star patinata tanto amata, quanto sfruttata dagli Studios, ma è una personalità unica, che ha saputo dire basta al successo per non farsi fagocitare da Hollywood. Un esempio da seguire, in un ambito che ancora troppo poco spazio concede alla forza lavoro femminile.

Kim Novak, Leonessa d’Oro

La notizia ha reso felici addetti ai lavori, patiti della Settima Arte e anche la diretta interessata, oggi pittrice e poetessa con ben 92 primavere alle spalle. E’ ufficiale: Kim Novak riceverà un graditissimo Leone d’Oro alla Carriera nell’ambito della 82esima edizione del Festival del Cinema di Venezia, che si terrà in laguna dal 27 agosto al 6 settembre 2025.

Il Cda della Biennale ha abbracciato la proposta del direttore artistico della Mostra, Alberto Barbera, che per la Novak ha speso parole meravigliose:

Kim Novak, assurta al ruolo di diva senza averne l’intenzione, è stata una delle protagoniste più amate di un’intera stagione del cinema hollywoodiano, dall’esordio casuale alla metà degli anni Cinquanta, sino al prematuro e volontario esilio dalla prigione dorata di Los Angeles, non molto tempo dopo. Un sistema che l’attrice non ha mai smesso di criticare, scegliendo i suoi ruoli e anche il suo nome. Costretta a rinunciare a quello di battesimo, Marilyn Pauline, perché associato alla Monroe, si batté per conservare il cognome, accettando in cambio di tingersi di quel biondo platino che fece epoca.

Kim Novak, emblema dell’anticonformismo

Emozionata e commossa la biondissima Kim Novak, che ha espresso immensa gioia per questo straordinario riconoscimento.

Sono molto, molto colpita di ricevere il prestigioso premio del Leone d’Oro da un festival cinematografico tanto rispettato. Essere riconosciuta per l’insieme del mio lavoro in questo momento della mia vita è un sogno che si avvera.

La consegna del Leone d’Oro alla Carriera altro non è che la dimostrazione della caparbietà, dell’influenza, del coraggio mostrato dalla superstar classe 1933, nata a Chicago da genitori di origine ceca e divenuta musa dei più importanti cineasti di tutti i tempi: Billy Wilder, Otto Preminger e soprattutto, Alfred Hitchcock, che la diresse con successo nel suo capolavoro “La donna che visse due volte“.

Interprete forte, impegnativa ed enigmatica, Kim Novak fu capace di far sentire la propria voce in un mondo che non equiparava le buste paghe dei colleghi maschili con quelle delle attrici donne. Fu rivoluzionaria, perché non solo scioperò per ottenere la parità salariale tra i lavoratori dello spettacolo, ma anche perché fondò una sua casa di produzione e lasciò la scintillante “nave” del cinema quando era ancora all’apice della popolarità. Un modello di successo, che si auspica possa essere presto emulato dalle nuove leve della Settima Arte.