Da Verona, a oggi, un’appassionata missione in difesa di piccoli musi morbidi: non è retorica, ma un pezzo di storia vissuta, quella de La Voce Dei Conigli, un’associazione di volontariato noprofit fondata nel 2007. Ma tutto nasce qualche anno prima, quando nel 2002 il sito sul coniglio come animale da compagnia vede la luce per mano di Cinzia, la fondatrice. È il mondo di Ciobin, il suo primo coniglio, a cambiare letteralmente lo sguardo sul loro universo.
E se pensiamo a un coniglio come una semplice mascotte, ripensiamoci: da “animale da gabbia” a compagno di vita. Quanto va oltre il pelo è racchiuso nella responsabilità e nello sforzo continuo di capire cosa significhi davvero accoglierlo in casa. Qui, in termini semplici e crudi: “i conigli vanno vaccinati e sterilizzati, devono vivere liberi, non in gabbia”. E se vi diciamo che non mangiano granaglie o pane, ma solo fieno e verdure? È una questione di salute, non di gusto
La realtà dell’associazione è fatta di salvataggi, affidi e interventi che curano e trasformano, non solo per gli animali ma anche per le persone: circa 80 conigli l’anno passano da affido a casa di volontari, vaccinati, sterilizzati e pronti per una nuova famiglia Nessun rifugio fisico, ma tantissime case pronte ad accoglierli.
Le storie che fanno la differenza
E poi ci sono le storie vere, quelle che ti restano in testa. Prendiamo Amélie: una coniglietta disabile, paralizzata, recuperata per strada, che diventa simbolo di resilienza. Ha vinto un cortometraggio al Pet Carpet Festival di Roma, raccontando quanto la diversità possa trasformarsi in forza. Ma non si ferma qui: la sua vicenda ha ispirato un libro, Storia di Amélie, ora usato nelle scuole per insegnare il rispetto e la forza di chi va oltre gli ostacoli. Non è una storia che ti aspetti di leggere su un portale di volontariato, eppure eccola, concreta, emozionante.
Accanto a lei, Sophie, tripode a causa di un’amputazione per scarse cure; Albert, un gigante dal cuore tenero sottratto a un destino da carne; e tanti altri – tutti arrivati da situazioni di abbandono o maltrattamento. Un passato che si scioglie in coccole, cure e… nuova vita.
Il cuore della Voce Dei Conigli non batte solo attorno a stalli e adozioni: ci sono momenti di sensibilizzazione che lasciano il segno. Eventi nelle scuole fin dal 2014, banchetti informativi, conferenze, incontri one-to-one con veterinari specializzati. E una presenza forte sui social, da YouTube a TikTok, dove aggiornamenti, consigli e storie raccontano – e insegnano – cosa significhi davvero prendersi cura di un coniglio
Lo stile di vita di chi racconta queste storie è cambio radicale. Cinzia ha smesso di mangiare carne, ha adottato una dieta vegetale e scelto prodotti cruelty‑free. Perché amare un coniglio non può convivere con la morte degli altri loro simili o con test su animali.
Il riconoscimento del coniglio come animale da compagnia
Tra i risultati concreti, Verona è oggi la prima città in Italia ad avere un regolamento municipale che riconosce e protegge il coniglio come animale da compagnia, risultato di una battaglia portata avanti insieme alla Consulta comunale dal 2018 e approvata nel 2020
Aver creato un’associazione senza rifugio ma con tante case, aver formato una rete di volontari che offre affidi, recuperi e cure, organizzato eventi, raccolte fondi, distribuito materiali informativi è un’impresa di cuore e concretezza. Un racconto che si snoda tra eventi (dalle cene benefit ai bunny party), tra storie di famiglia (coniglio dopo coniglio) e fra piccoli traguardi che aiutano il benessere animale.
Per chi vuole seguirne il percorso, il sito e i social sono il primo accesso: non solo adozioni, ma anche donazioni a distanza, merchandising legato all’associazione, e vere e proprie campagne di sensibilizzazione
Cosa resta alla fine? La consapevolezza che, sì, “tutti possono avere un coniglio, ma un coniglio non è per tutti”. Parole di esperienza, non slogan. E quanto mai vere.

Sono giornalista pubblicista laureata in letteratura e content manager con una grande passione per la scrittura