Vite fragili, cuori forti: il racconto di un’associazione che regala speranza ai gatti disabili

Daniela Devecchi

Chi l’ha detto che la disabilità è una condanna? Le storie raccolte dall’associazione “50 Graffiature di Micio” parlano chiaro: dietro ogni gatto che la vita ha messo alla prova si nasconde un cuore che batte forte, una voglia di vivere che sorprende.

Nata a febbraio 2020 dall’unione di un gruppo di amiche e volontarie, l’associazione ha un obiettivo preciso: dare voce e dignità a quei mici che nessuno vuole più, quelli che la strada – o peggio, la mano dell’uomo – ha spezzato ma non piegato. Animali con lesioni gravi, spesso investiti o feriti da cadute e maltrattamenti, che rischiavano la soppressione solo perché considerati “di troppo”.

La mission dell’associazione

Le zie hanno deciso che nessun gatto, a prescindere dal suo stato di salute, deve sentirsi solo. E così, in stalli casalinghi o nella piccola oasi creata da Francesca nella campagna romana, questi animali trovano un rifugio sicuro.

Qui vivono mici paraplegici, ciechi, tripodi, gatti con problemi neurologici lievi o gravi. Ognuno di loro ha una storia difficile alle spalle. Ma chi li osserva nota subito altro: la capacità di adattarsi, la forza di reinventarsi. Non è raro vederli arrampicarsi o giocare con una gioia contagiosa.

“Lo sapevi?”, verrebbe da chiedersi, “che un gatto con la vescica neurologica può imparare a convivere con la sua condizione e godersi la vita come chiunque altro?”. Sono immagini che ribaltano ogni pregiudizio e raccontano una verità che spesso non si vede: anche chi ha un corpo ferito conserva un’anima intera.

L’associazione non si limita a dare rifugio. Gestisce colonie feline in tutta Italia, in particolare a Monza, Pavia e Roma, con interventi mirati: cattura, sterilizzazione, reimmissione sul territorio, quando possibile. Piccoli gesti che, messi insieme, cambiano la vita di centinaia di gatti.

La sterilizzazione è una priorità, non solo per arginare il randagismo ma per proteggere i felini da malattie come fiv e felv. Una scelta concreta per dare ai mici una chance di sopravvivenza in un ambiente che spesso non perdona.

Un’oasi di opportunità per tutti i gatti

Nella piccola oasi immersa nel verde, c’è spazio anche per i gatti più anziani, malati o terminali. Qui la parola “eutanasia” non ha cittadinanza: questi animali, che altrimenti verrebbero scartati, possono vivere i loro ultimi giorni in pace e in sicurezza, accuditi con la stessa cura che si riserva a un vecchio amico.

L’associazione sa di non poter fare miracoli, ma conosce bene il valore di un veterinario che non si arrende di fronte a un gatto ferito. Spesso, proprio grazie a questi medici dal cuore grande, anche un “catorcetto” riesce a riprendersi e a stupire tutti con la sua tenacia.

E se ti dicessimo che tutto questo è possibile grazie a un gruppo di persone che ha deciso di credere nella vita, sempre e comunque? “50 Graffiature di Micio” è la prova che dietro ogni graffio c’è un messaggio più profondo: la dignità non è mai un lusso, e ogni creatura, anche la più fragile, merita rispetto e amore. Chiunque volesse può anche supportare l’attività con una donazione… Un piccolo grande gesto che fa sempre la differenza!