C’è un’editoria che non urla, ma lascia il segno. Che non rincorre il clamore del momento, ma affonda le radici nel pensiero lento, nel gesto consapevole. Si chiama Apalós, ed è una casa editrice fondata nel 2023 a Siracusa, là dove il confine tra la terra e il mito si fa sottile, e ogni libro è un atto di resistenza.
Il nome greco significa “delicato”, ma la sua missione è tutt’altro che fragile: Apalós si muove contro la fretta, contro il rumore, contro l’omologazione culturale. Ogni titolo nasce da una selezione meticolosa, quasi artigianale, come un tassello unico di un grande mosaico editoriale. Qui non si pubblica per riempire scaffali: si pubblica per dire qualcosa che vale davvero la pena ascoltare.
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Due libri, un manifesto
È con questa visione che Apalós ha scelto di presentarsi al Salone del Libro di Torino con i suoi primi due titoli italiani. Libri profondamente diversi, eppure uniti dallo stesso bisogno di andare a fondo, di scavare nell’identità, nella memoria, nel corpo e nella parola.
Il primo è “Il grande comandamento” di Simona Lo Iacono, autrice di grande raffinatezza e profondità, che con questo romanzo tesse una riflessione potente su giustizia, pietà e destino umano. È un testo lirico, intenso, che attraversa le pieghe più intime della coscienza e ci interroga su ciò che resta quando tutto sembra perduto.
Il secondo si intitola “Onora il nostro sesso” di Giusy Sciacca: un libro necessario, appassionato, lucido. Un’opera che riflette sulla condizione femminile intrecciando storia, politica, spiritualità, corpo e parola. Un testo che non solo racconta, ma rivendica. Che non solo parla di donne, ma alle donne, con forza e dolcezza insieme. È la prima voce della nuova collana editoriale “Cose di ieri dette alle donne di oggi”.
Una collana per riscrivere la storia
Non è una semplice raccolta di libri. È un gesto politico. Un tentativo coraggioso di riscoprire le madri della parola, quelle scrittrici del passato troppo a lungo dimenticate, marginalizzate, cancellate dai programmi scolastici e dagli scaffali delle librerie. Donne come Fanny Salazar Zampini, Elvira Mancuso, Anna Franchi, Luisa Giaconi. Donne che hanno scritto per ribellarsi, per difendere il diritto a raccontarsi, per lasciare una traccia di sé anche quando tutto sembrava volerle silenziare.
Ogni volume della collana ripropone testi rari e preziosi, accompagnati da un’introduzione contemporanea, personale, firmata da autrici di oggi come Costanza DiQuattro, Lucia Azzolina, Elvira Siringo, Emanuela Abbadessa. È un passaggio di testimone, un dialogo tra epoche che si rispecchiano e si sfidano. Un ponte che riattiva la memoria culturale e politica delle donne.
Perché rileggere queste pagine non è solo un gesto culturale: è un atto di giustizia. È restituire alle parole il loro peso, e alla storia il suo vero volto.
“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore