FIPTES: la nuova frontiera del turismo esperienziale passa per la formazione

Daniela Devecchi

In Italia, il turismo continua a cambiare. Negli ultimi anni si è fatto spazio un nuovo modo di viaggiare, più attento all’autenticità, al contatto con le persone e alla scoperta dei territori attraverso esperienze vere. In questo contesto è nata FIPTES, una realtà che lavora per dare forma e riconoscimento a chi opera nel mondo del turismo esperienziale.

La sigla sta per Federazione Italiana dei Professionisti del Trekkincittà e del Turismo Esperienziale. È un’associazione senza scopo di lucro, fondata nel 2022 e registrata secondo la legge 4/2013. L’idea che la guida è semplice: dare un’identità chiara a tutte quelle figure che, da anni, accompagnano turisti nei borghi, sui sentieri, nei luoghi meno conosciuti del nostro Paese, ma che non avevano ancora un profilo professionale definito.

La nascita di Fiptes

FIPTES nasce proprio per questo. Offre percorsi di formazione, promuove standard condivisi e lavora per dare a queste persone una qualifica ufficiale. Per farlo, si avvale di Formatour, un ente formativo con cui collabora strettamente. Insieme hanno messo in piedi corsi strutturati e accessibili, pensati per chi vuole trasformare una passione in lavoro.

Tra le figure che si possono formare ci sono la Guida Esperta Trekkincittà, pensata per chi lavora nel contesto urbano o nei piccoli centri, e la Guida Ambientale Escursionistica Esperienziale, dedicata a chi opera in ambienti naturali. Entrambe le figure sono pensate per proporre esperienze a contatto diretto con il territorio, lontano dal turismo di massa.

Un altro profilo interessante è quello della Guida di Abilità Speciale. È una figura pensata per rendere accessibile l’esperienza turistica anche alle persone con disabilità. Non si tratta solo di una questione tecnica, ma di sensibilità: FIPTES crede che il turismo debba essere davvero per tutti, senza esclusioni.

I corsi

I corsi durano circa 300 ore e uniscono teoria e pratica. I partecipanti imparano a progettare percorsi, a gestire gruppi, a valorizzare il patrimonio locale. Una volta ottenuta la certificazione, possono inserirsi in un settore che oggi chiede sempre più competenze trasversali.

Per aiutare questi professionisti a farsi conoscere, è stata creata anche una piattaforma: www.trekkingexperience.net/. Qui è possibile pubblicare proposte di esperienze, raccontare i propri itinerari e mettersi in contatto con viaggiatori interessati. È uno strumento concreto per trasformare la formazione in lavoro.

Il turismo esperienziale, in fondo, si basa su qualcosa di semplice: far vivere, più che far vedere. Che si tratti di una camminata al tramonto, di un racconto orale in un paese dimenticato o di una giornata passata con artigiani locali, ciò che conta è l’incontro.

FIPTES parte da questo principio e lo traduce in un progetto formativo, riconoscibile e utile. In un momento in cui il turismo si interroga sul suo futuro, puntare sulle persone e sulle competenze sembra una delle risposte più solide.