Rottamazione quinquies posticipata: cosa sappiamo al 20 maggio 2025 e cosa potrebbe cambiare

Serena Comito

Se ne parla da mesi, ma ancora non è legge. La rottamazione quinquies, nuova sanatoria fiscale allo studio del governo, ha acceso l’interesse (e la speranza) di migliaia di contribuenti italiani. Ma al 20 maggio 2025, a che punto siamo davvero?

Ecco cosa sappiamo oggi, cosa prevede la proposta e perché – per ora – bisogna ancora tenere il fiato sospeso.

Una promessa di “pace fiscale”… ancora sulla carta

La rottamazione quinquies, al momento, è solo un disegno di legge (AS 1375) in fase di discussione in Senato. Non è ancora stata approvata e le scadenze ipotizzate nei mesi scorsi sono diventate ormai irrealistiche.

Il testo prevede una nuova possibilità di regolarizzare i debiti fiscali e contributivi affidati alla riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023, una finestra temporale ampia che include anche molti contribuenti che erano rimasti fuori dalla precedente “rottamazione quater”.

Cosa prevede la proposta di rottamazione quinquies

  • Azzeramento di sanzioni e interessi: si pagherebbe solo il debito “puro”, cioè l’importo originario, con un piccolo interesse di dilazione del 2%.
  • Fino a 120 rate mensili: un piano di pagamento spalmabile su 10 anni.
  • Tolleranza per 8 rate saltate: si potrebbe omettere il pagamento di 8 rate totali (non consecutive) senza perdere i benefici.
  • Integrazione di tributi locali: multe, IMU, TARI, bollo auto e altri tributi locali entrerebbero nel calderone, ma solo se i singoli Comuni o Regioni aderiranno ufficialmente.

Le tempistiche? Per ora tutto in stand-by

In teoria, l’adesione alla rottamazione quinquies doveva essere possibile fino al 30 aprile 2025, con la prima rata da versare entro il 31 luglio. Ma la legge, al 20 maggio, non è stata ancora approvata. Quindi, nessuna di queste date è più valida.

Anzi, secondo quanto trapela da fonti parlamentari, la misura potrebbe essere posticipata alla Legge di Bilancio 2026, con una possibile approvazione in autunno. In quel caso, le scadenze saranno completamente riprogrammate.

Intanto: riammissione alla rottamazione quater

Un piccolo spiraglio già attivo riguarda chi era decaduto dalla rottamazione quater. In questo caso, il termine per rientrare è stato fissato al 30 aprile 2025. Quindi, chi ha perso il beneficio può (o meglio, poteva) presentare domanda per riattivare il piano.

Ma per la quinquies, serve ancora pazienza.

Perché questa misura è così attesa

Per chi ha debiti arretrati, questa sanatoria potrebbe rappresentare una vera boccata d’ossigeno. La possibilità di dilazionare i pagamenti su 10 anni, pagando solo il capitale, è vista da molti come l’unica strada per evitare il blocco dei conti o l’arrivo dell’ufficiale giudiziario.

E non solo: la possibilità di inserire anche multe stradali e imposte locali (IMU, bollo auto) renderebbe il provvedimento molto più inclusivo delle versioni precedenti.

FAQ sulla rottamazione quinquies

  • La rottamazione quinquies è già attiva?
    No, al 20 maggio 2025 non è ancora legge. È solo una proposta in discussione al Senato.
  • Si può già fare domanda?
    No. Finché il testo non verrà approvato, non è possibile presentare alcuna richiesta.
  • Cosa prevede la proposta?
    Azzeramento di sanzioni e interessi, pagamento in 120 rate, tolleranza per 8 rate saltate e possibilità di includere multe e imposte locali.
  • Quando partirà?
    Se verrà approvata, probabilmente verrà inserita nella Legge di Bilancio 2026, con operatività dal prossimo autunno.
  • Cosa posso fare intanto?
    Se eri decaduto dalla rottamazione quater, la scadenza per rientrare era il 30 aprile 2025.