Carol Maltesi, ergastolo per Davide Fontana. La zia della vittima: “Spero sia finita”

Raffaella De Grazia

Giustizia è stata fatta: finalmente Carol Maltesi potrà riposare in pace. E’ la fine di un incubo per la zia della 26enne, creator per la piattaforma Onlyfans, uccisa barbaramente dall’ex compagno della donna, il bancario Davide Fontana. La tragica morte di Carol tenne con il fiato sospeso opinione pubblica, forze dell’ordine e familiari: un crimine efferato, che riempì le pagine dei giornali e il web per i particolari cruenti trapelati dopo il ritrovamento del cadavere.

Carol Maltesi ingannata e uccisa

La Corte d’Appello di Milano ha ribaltato la sentenza della Cassazione e inflitto il fine pena mai a Fontana, reo di aver assassinato Carol Maltesi la notte tra il 10 e l’11 gennaio del 2022. Premeditazione, inganno, crudeltà, vilipendio del copro della povera donna: gli ingredienti per un caso di cronaca sconvolgente e crudele ci sono tutti e sono perfettamente incarnati dal femminicida Davide Fontana, che ha pensato così di punire la donna per aver raggiunto la sua emancipazione ed indipendenza economica proprio grazie ai contenuti creati per Onlyfans.

I fatti: in quella tragica notte, Fontana incontra la sua ex compagna per girare un video “spinto” per conto di un sedicente acquirente, che si scoprirà essere proprio il 45enne. L’uomo aveva creato un profilo fake per avere l’occasione di carpire la fiducia della donna, sottometterla senza obiezioni, finirla e, infine, sbarazzarsi del suo corpo come fosse spazzatura.

Davide Fontana, dopo aver legato e incappucciato la vittima seguendo le direttive del “cliente”, ha preso a martellate la Maltesi per, infine, sgozzarla. Un’esecuzione di matrice quasi terroristica, seguita da un occultamento del corpo da film horror.

Cronaca di un incubo

Davide Fontana, dopo aver massacrato Carol Maltesi, ne ha fatto il corpo a pezzi, conservandone le parti in un freezer. Trascorsi due mesi, decise di gettare via i poveri resti di Carol in una discarica a cielo aperto nel bresciano, fingendo la sua presenza su questa terra grazie al suo telefono.

Messaggi falsi che non hanno, però, impedito agli investigatori di risalire, tramite l’identificazione dei resti  successivamente ritrovati, al killer e alle assurde motivazioni che hanno portato a mettere in scena un autentico film dell’orrore.

Alla lettura del verdetto, la zia di Carol Maltesi tira finalmente un sospiro di sollievo.

Spero che adesso sia finita e che Carol riposi in pace.