Delitto di Via Verro, Milano: la vittima è stata strangolata dall’ex vicino di casa

Elisabetta Beretta

Updated on:

Che cosa è successo esattamente in via Bernardino Verro a Milano (zona Morivione) ieri, 14 maggio?

Una donna è stata ritrovata senza vita nel suo appartamento milanese. Il suo nome è Emma Teresa Meneghetti.

La donna, 82 anni, risulta essere stata strangolata.

Ma perché?

 

Prima un’accesa discussione e poi la violenza

Il responsabile di questo atroce gesto sembra essere un ragazzo di soli 15 anni, ex vicino di casa della vittima, che ora si trova in stato di fermo con l’accusa di omicidio.

Dalle prime ricostruzioni della dinamica del crimine, risulterebbe che tutto sia nato da una discussione, improvvisa ma molto accesa, tra l’adolescente e l’anziana.

Questa discussione è sfociata poi in violenza. Il 15enne avrebbe colpito Emma Teresa Meneghetti con una lampada facendole perdere i sensi.

Dopodiché, il ragazzo si sarebbe scagliato sulla donna stringendole le mani attorno al collo fino a strangolarla.

Al momento non è chiaro il movente, poiché da questa prima ricostruzione non si hanno elementi per conoscere il contenuto e le ragioni della discussione sorta tra i due nel soggiorno dell’appartamento della vittima, dove è stato rinvenuto il cadavere.

E il tutto si sarebbe svolto nel giro di poco tempo attorno alle 14:00 di ieri pomeriggio, 14 maggio.

 

La madre del ragazzo lancia l’allarme

Dopo il fatto, il 15enne rientra a casa e racconta l’accaduto alla madre. E’ quest’ultima verso le ore 16:00 di ieri pomeriggio a chiamare il 112 e da qui le informazioni vengono trasferite alla centrale operativa della Questura di Milano.

I soccorsi e le forze dell’ordine sono accorsi rapidamente in Via Verro, sono intervenute anche le volanti dell’Upg. Purtroppo, però, gli operatori del 118 hanno solo potuto constatare il decesso della donna.

L’appartamento dove si è svolto il crimine è stato passato al setaccio dagli esperti della scientifica. Nel frattempo, il 15enne è stato interrogato dagli agenti di polizia e dal Pubblico Ministero del tribunale per i minorenni: il giovane ha ammesso le sue colpe ma non ha fornito una motivazione concreta per questo gesto che ha dell’incredibile.