Nel 2025 arriva una nuova riforma che promette di cambiare il modo in cui Comuni e Regioni potranno gestire i crediti fiscali non riscossi.
Parliamo della rottamazione dei tributi locali, una misura che – in sostanza – consente agli enti locali di dire addio a sanzioni e interessi su alcune vecchie cartelle esattoriali.
Ma come funziona? Quali tasse riguarda? E cosa devono aspettarsi cittadini e imprese?
Più autonomia a Comuni e Regioni
Con il nuovo decreto approvato in via preliminare dal Governo, Regioni, Comuni e Province avranno la facoltà – ma non l’obbligo – di attivare sanatorie locali su IMU, TARI, multe stradali e bollo auto.
In pratica, potranno decidere se:
- annullare sanzioni e interessi su debiti pregressi;
- agevolare il pagamento in forma ridotta;
- favorire l’adesione spontanea da parte del contribuente.
Cosa rientra nella rottamazione
Le misure possono riguardare:
- IMU non pagata negli anni precedenti
- TARI, la tassa sui rifiuti
- Multe stradali, anche molto vecchie
- Bollo auto, se di competenza regionale
Sono escluse imposte statali come l’IRAP e le compartecipazioni erariali.
Non è automatica: decide ogni ente
È importante sottolinearlo: non si tratta di una rottamazione nazionale. Ogni ente locale dovrà approvare una propria delibera per attivarla.
I Comuni o le Regioni interessati dovranno:
- Pubblicare un regolamento sul sito istituzionale;
- Garantire almeno 60 giorni per l’adesione da parte dei cittadini;
- Trasmettere i dati al MEF a fini statistici.
Semplificazioni in arrivo: IMU, TARI e bollo più snelli
Oltre alla rottamazione, il decreto introduce anche alcune semplificazioni:
- Un modello telematico unico per tutti gli adempimenti IMU;
- Sanzioni più proporzionate per IMU, TARI e imposta di soggiorno;
- Per il bollo auto, pagamento annuale in un’unica soluzione, nella regione di residenza.
Rottamazione quinquies: una nuova sanatoria in arrivo?
Tra le ipotesi in discussione c’è anche la rottamazione quinquies: una maxi-sanatoria che permetterebbe di pagare i debiti fiscali in 120 rate mensili costanti, senza sanzioni né interessi.
Ma anche in questo caso, ogni ente dovrà decidere se aderire.
In sintesi: cosa devono fare i contribuenti?
- Controllare se il proprio Comune o Regione ha aderito alla rottamazione
- Consultare il sito ufficiale per leggere il regolamento
- Verificare se il proprio debito rientra tra quelli condonabili
- Agire entro i tempi previsti per non perdere l’occasione
La rottamazione dei tributi locali 2025 è un’opportunità concreta per chi ha pendenze con il Comune o la Regione e vuole mettersi in regola senza pagare sanzioni pesanti.
Ma richiede attenzione: non è automatica e serve seguire le indicazioni pubblicate dagli enti locali.
Se il tuo Comune aderisce, potresti davvero chiudere – in modo agevolato – qualche cartella rimasta in sospeso da anni.
“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore