Rottamazione quater: si possono scaricare le rate nel 730/2025? Facciamo chiarezza

Serena Comito

Con l’avvio della stagione fiscale, molti contribuenti si chiedono se le rate pagate nel 2024 per la Rottamazione quater possano essere inserite nel modello 730/2025 e se diano diritto a una detrazione o deduzione. La risposta non è immediata, perché dipende dalla natura delle somme versate.

Vediamo in dettaglio cosa si può – e cosa non si può – indicare nella dichiarazione.

Cosa si può scaricare nel 730/2025

Solo una parte delle rate della Rottamazione quater è fiscalmente rilevante. In particolare, è possibile dedurre la quota relativa ai contributi previdenziali obbligatori, se presenti all’interno dell’importo rateizzato e se versati nel corso del 2024.

Questa tipologia di spesa può essere indicata nel Quadro E, rigo E21 del modello 730, dedicato appunto ai contributi previdenziali e assistenziali.

Cosa NON è deducibile

Non rientrano tra gli oneri deducibili:

  • Le sanzioni incluse nella definizione agevolata
  • Gli interessi di mora
  • Gli aggi dovuti alla riscossione

Queste componenti, seppur parte integrante delle rate, non hanno rilevanza fiscale ai fini della dichiarazione dei redditi.

Serve documentazione?

Sì. È importante conservare tutte le ricevute di pagamento delle rate effettuate nel 2024, perché in caso di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate sarà necessario dimostrare l’esatto importo versato e la natura delle somme dedotte.

Attenzione al precompilato

Chi utilizza il modello 730 precompilato deve verificare se la quota deducibile risulta già inserita nei dati forniti dall’Agenzia. In caso contrario, è possibile procedere con l’integrazione manuale, allegando i giustificativi in caso di invio con assistenza fiscale (CAF o professionista abilitato).

In sintesi

  • , le rate della Rottamazione quater possono essere dedotte nel 730/2025, ma solo per i contributi previdenziali obbligatori.
  • No, sanzioni, interessi e aggio non sono mai deducibili.
  • È fondamentale conservare la documentazione di quanto versato.

Per evitare errori o omissioni, si consiglia di consultare un commercialista o un centro di assistenza fiscale (CAF), soprattutto se si ha dubbi sulla composizione delle somme pagate.