Chi sono davvero gli Agostiniani? Dentro una comunità che ha attraversato i secoli (e oggi guida anche il Vaticano)

Serena Comito

Magari ne hai sentito parlare a scuola. O forse li hai incrociati in qualche convento nascosto nel centro di una città italiana. Ma chi sono, davvero, gli Agostiniani? E cosa fanno oggi nella Chiesa cattolica?

Negli ultimi tempi si è tornati a nominarli spesso, e per una ragione importante: il nuovo Papa, eletto da poche settimane con il nome di Leone XIV, proviene proprio da questo ordine religioso. Un evento storico. Mai, prima d’ora, un agostiniano era salito sul trono di Pietro.

Le origini? Antiche, ma non fuori dal tempo

Tutto parte da lontano. Dall’ispirazione lasciata da Sant’Agostino, uno dei pensatori più influenti dell’intera storia cristiana. Non fondò un ordine, ma scrisse una regola: poche righe, chiare e potenti, in cui descrive come vivere insieme, condividere tutto, cercare Dio… ma senza isolarsi dal mondo.

È nel Duecento che quei principi diventano vita concreta. Alcuni gruppi di eremiti, sparsi tra Toscana, Umbria e Lazio, si uniscono e danno origine all’Ordine di Sant’Agostino. L’approvazione ufficiale arriva nel 1244. Da lì, inizia una storia lunga secoli.

Cosa fanno gli Agostiniani oggi?

Non si sono mai chiusi nei monasteri. Anzi. Gli agostiniani vivono in comunità aperte, a contatto con le persone. Li trovi nelle parrocchie, nelle missioni, nelle scuole, nei centri culturali. Alcuni insegnano, altri scrivono, altri ancora vivono in zone difficili del mondo per aiutare chi non ha nulla.

Loro non si definiscono “perfetti”, ma fratelli in cammino. Persone che scelgono di vivere insieme, ascoltarsi, correggersi, e ogni giorno provare a costruire qualcosa che somigli un po’ di più al Vangelo vissuto. Oggi, nel 2025, sono circa 2800 sparsi in quasi 50 Paesi.

Una spiritualità che parte dal cuore

C’è una frase di Agostino che gli agostiniani amano molto: “Rientra in te stesso: nell’intimo dell’uomo abita la verità”. Per loro la fede non è fatta solo di regole o cerimonie. È un viaggio interiore, un cercare Dio partendo da dentro. Ma è anche un cammino da fare insieme.

È una spiritualità esigente ma umana, che non pretende la perfezione, ma invita alla sincerità, all’amore, alla pazienza.

Un agostiniano in Vaticano

E ora? Ora c’è un agostiniano diventato Papa. Robert Francis Prevost, americano, ha scelto il nome di Leone XIV. Prima di vestire il bianco, è stato missionario, formatore, priore generale dell’Ordine. Un uomo di ascolto, abituato a mediare, a riflettere. In molti dicono che porterà nella Chiesa un nuovo stile: meno imposizione, più dialogo. Più comunione.

Perché parlarne oggi

In un mondo veloce e spesso rumoroso, la proposta agostiniana suona diversa. Non chiede di fuggire, ma di fermarsi un attimo, guardarsi dentro e ricominciare da lì. Per sé. E per gli altri.

Quindi sì, gli Agostiniani ci sono ancora. Non fanno notizia ogni giorno, ma lavorano in profondità. E ora, uno di loro guida la Chiesa. Forse è il momento giusto per (ri)scoprirli.