Indulgenza plenaria: cos’è e perchè il gesto improvviso di Papa Leone XIV ha scosso Piazza San Pietro

Serena Comito

Roma. Un evento inatteso ha interrotto la solita routine mattutina in Vaticano: Papa Leone XIV ha concesso l’indulgenza plenaria ai presenti in Piazza San Pietro, sorprendendo migliaia di fedeli e creando un momento di silenzio carico di significato.

Il sole era alto e l’atmosfera quella delle grandi occasioni. Ma nessuno si aspettava che il Pontefice uscisse sulla Loggia centrale per un messaggio tanto forte. Nessun annuncio ufficiale, nessuna anticipazione dai media. Solo un gesto: potente, diretto, senza mediazioni.

Un messaggio che va dritto al cuore

“Concedo l’indulgenza plenaria a tutti coloro che oggi, qui o da lontano, si uniscono nella preghiera”, ha dichiarato Leone XIV. Un passaggio secco, pronunciato con calma, ma che ha avuto l’effetto di una scossa.

Chi era lì ha raccontato di un silenzio improvviso, seguito da una commozione collettiva difficile da spiegare. Molti hanno alzato gli occhi al cielo. Altri si sono messi in ginocchio.

Ma cosa significa davvero questa indulgenza?

Che cos’è l’indulgenza plenaria?

Per la Chiesa Cattolica, è la cancellazione completa delle pene temporali legate ai peccati già confessati. Non si tratta di una “scorciatoia” spirituale, ma di un dono che presuppone un cuore sincero e un reale cammino interiore.

Secondo le regole, chi vuole accedervi deve:

  • ricevere il sacramento della confessione

  • partecipare alla comunione

  • recitare una preghiera per il Papa

  • allontanare ogni attaccamento al peccato, anche veniale

A queste condizioni, si aggiunge la partecipazione – anche solo spirituale – all’evento specifico, come quello vissuto oggi in Piazza San Pietro.

Perché questo momento è importante

Leone XIV ha preso una strada insolita. Con questa mossa ha voluto lanciare un segnale chiaro: la misericordia non ha confini, né barriere geografiche.

Chi non poteva essere presente fisicamente, ha comunque avuto accesso all’indulgenza tramite la preghiera a distanza. Un’apertura che abbraccia anche malati, detenuti, anziani impossibilitati a muoversi. E forse è proprio qui il punto: una Chiesa che si muove verso l’altro, anziché attendere l’opposto.

Un Giubileo che si apre con un colpo di scena

Siamo a pochi mesi dall’inizio ufficiale del Giubileo del 2025. Ma qualcosa oggi è già cambiato. Il Papa ha scelto di iniziare dal perdono, dalla grazia, dalla libertà interiore. Nessun discorso dottrinale, nessun testo teologico. Solo un invito: tornare alla fede viva, vissuta, concreta.

“Chiunque si sente stanco, affaticato, perso… oggi può ripartire”, ha detto.

Un momento che resterà

Mentre il Pontefice lasciava la Loggia, la folla è rimasta ferma. La piazza non si è svuotata subito. Molti hanno voluto restare ancora un po’, come se il tempo si fosse fermato.

È difficile spiegare tutto questo con le parole. Ma chi c’era, sa di aver vissuto qualcosa di più grande di un rito. Ha sentito il cuore della Chiesa battere forte.