Ceglie Messapica (Brindisi) – Una scomparsa silenziosa, una ricerca lunga un mese e mezzo, un ritrovamento che lascia ancora più domande. Gina Monaco, 60 anni, è stata trovata morta l’8 maggio in una zona boscosa a poche centinaia di metri da casa sua, in contrada Moretto. Era scomparsa il 6 aprile. Da allora, il suo nome è diventato il centro di una vicenda che oggi si colora di mistero.
L’ultima immagine: un sacchetto, uno sguardo fermo, nessun ritorno
Quel sabato mattina, Gina era uscita a piedi dalla marmeria del marito. In mano un sacchetto dell’immondizia. Le telecamere l’hanno ripresa mentre camminava lungo una strada in salita, con passo deciso. Non si è mai voltata. Era sola. Nessun segnale d’allarme, almeno in apparenza.
Eppure, da quel momento, nessuno l’ha più vista né sentita. Niente messaggi, nessuna telefonata. Solo il silenzio. E l’attesa snervante dei familiari, che hanno subito denunciato la scomparsa.
La scoperta nel bosco e i primi interrogativi
Il corpo è stato ritrovato oltre un mese dopo, in un’area boscosa non lontana dalla sua abitazione. Indossava gli stessi vestiti ripresi nel video di sorveglianza, elemento che ha aiutato le forze dell’ordine a confermare l’identità in tempi rapidi. Ma l’avanzato stato di decomposizione lascia aperte molte incognite.
Cosa è successo davvero a Gina Monaco? Si è trattato di un gesto volontario, di un malore improvviso, o c’è altro?
Le prime analisi escluderebbero segni evidenti di violenza. Ma solo l’autopsia potrà dare risposte più precise. I carabinieri mantengono il massimo riserbo, e al momento non si escludono né un gesto estremo né una tragica fatalità.
Chi era Gina Monaco?
Amici e conoscenti la descrivono come una donna riservata, molto legata alla famiglia. Non aveva mai dato segnali evidenti di disagio. La sua improvvisa sparizione ha colto tutti di sorpresa. Nei giorni successivi alla scomparsa, i volontari e le forze dell’ordine hanno battuto la zona palmo a palmo, ma senza risultati.
Ora, con il corpo ritrovato, i familiari chiedono solo una cosa: capire.
Un mese di silenzi, speranze, e ora lutto
Durante le settimane di assenza, si era fatta strada la speranza che Gina potesse essersi allontanata volontariamente per un momento di crisi personale. Alcuni parlavano di un possibile esaurimento, altri di un gesto riflessivo, ma nulla di confermato. Ogni teoria restava sospesa, in attesa di qualcosa che potesse far luce.
Quel qualcosa è arrivato l’8 maggio. Ma la verità, per ora, resta sfocata.
Cosa resta, dopo
Il caso di Gina Monaco ha lasciato il segno nella comunità di Ceglie. Non è solo il dolore per una perdita, ma la sensazione che qualcosa sia rimasto irrisolto, sospeso nell’aria. Le autorità ora lavorano per ricostruire le ultime ore di Gina, esaminando ogni dettaglio, anche il più piccolo.
Intanto, la città si ferma. E osserva in silenzio.
“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore