Luis Enrique, chi era la figlia Xana? La finale di Champions League dedicata a lei

Raffaella De Grazia

Cosa c’è di più importante di vincere una prestigiosa finale di Champions League contro un’avversaria temibile, portando a casa coppa, prestigio e anche una considerevole buonuscita? Se ti chiami Luis Enrique ed alleni un club blasonato come il Paris Saint-Germain, la risposta può essere una sola: alzare la coppa verso il cielo, dedicandola ad una piccola, grande persona speciale che non è più al tuo fianco, almeno non fisicamente.

Luis Enrique e il dramma della piccola Xana

Classe 1970, Luis Enrique è noto per la sua carriera calcistica, ma anche per le sue prodezze seduto in panchina da CT. Lo spagnolo ha allenato importanti realtà calcistiche prima della francese PSG: sono note le sue prodezze tecniche ai tempi del Barcellona e anche la sua competenza sulle panchine della Roma e della Nazionale spagnola, quest’ultima abbandonata per ingaggiare una battaglia ben più grande, purtroppo per l’uomo già persa in partenza.

Era il 29 agosto 2019 quando la famiglia Enrique venne sconvolta dalla peggiore delle notizie che un genitore possa mai incassare: la perdita della terzogenita Xana, morta ad appena 9 anni a causa di un raro e aggressivo osteosarcoma. Un evento dolorosissimo, che però non ha assolutamente intaccato l’equilibrio del CT del PSG, convinto che la sua bambina sia sempre al suo fianco, che la sua essenza non abbia mai abbandonato questa terra e la sua famiglia amatissima.

Una finale dedicata a Xana

Inter e Paris Saint-Germain si affronteranno il prossimo 31 maggio in quella che si prospetta una finale dall’esito incerto. Per Luis Enrique, la data del 31 maggio è a dir poco profetica: tornando a ritroso nel tempo di ben 10 anni, “Lucho” ricorda ancora quando, da allenatore del Barcellona, sconfisse la Juve aggiudicandosi l’anticamente denominata Coppa dei Campioni.

In campo con lo spagnolo la piccola Xana, immortalata mentre il padre la siede sul trofeo dalla grandi orecchie. Un ricordo mai sbiadito, dolcissimo e motivazionale per l’uomo, ancor più che per lo sportivo. La promessa, soltanto sussurrata al cielo, di replicare quel momento indimenticabile nove anni dopo la sua morte. Perchè, anche se non è più nel mondo dei vivi, Xana è sempre lì, vicino al cuore del suo papà.