L’Amore che ho: il mito di Rosa Balistreri rivive al cinema con Paolo Licata

Raffaella De Grazia

Una donna coraggiosa, una cantautrice appassionata, una vita tribolata, sempre guidata da un solo ideale: l’amore. Ha esordito nelle sale nostrane nelle scorse ore “L’amore che ho“, ultima fatica del regista Paolo Licata che vanta un cast corale quasi tutto al femminile, composto da nomi di altissimo livello: Donatella Finocchiaro, Carmen Consoli, Lucia Sardo, Anita Pomario che hanno il compito di portare su maxi schermo un ritratto potente e senza sconti della straordinaria Rosa Balistreri.

L’Amore che ho: trama

La pellicola di Licata ripercorre le tappe principali della vita e della carriera della Balistreri, tragicamente scomparsa a 63 anni per un ictus cerebrale. La cantante originaria di Licata è interpretata da ben tre attrici – la Finocchiaro, Lucia Sardo e Anita Pomario – che ne ripercorrono le varie fasi della sua vita, dall’infanzia all’ascesa nell’Olimpo della musica popolare. Non viene lasciato in sospeso neanche il rapporto complesso con la figlia Angela, le violenze ricevute, la morte di una delle due amate sorelle della Balistreri, Maria.

Un racconto di una vita straordinaria, spesa per le persone più bisognose, per i diritti delle donne maltrattate e dei lavoratori, ma anche degli incontri importanti che la cantante custodì sino all’ultimo giorno della sua vita. “L’amore che ho” è un autentico gioiello del nostro cinema, impreziosito dal contributo musicale di Carmen Consoli, presente anche con una piccola parte di musicista di strada. Un omaggio sentito ad un personaggio che ha fatto tanto non solo per l’universo musicale, ma anche per accendere i riflettori sui diritti negati agli “ultimi”, che potevano rispecchiarsi nelle canzoni di stampo folk della cantastorie del sud.

L’amore che ho: trailer ufficiale