IMU 2025: quando si paga, chi è esente e come compilare correttamente il modello F24

Serena Comito

IMU 2025: quando si paga, chi è esente e come compilare correttamente il modello F24

Se hai una seconda casa, un terreno o un immobile affittato, segna queste date: l’IMU 2025 si avvicina, e ogni anno c’è chi si dimentica le scadenze o compila male il modello. Il rischio? Pagamenti sbagliati, more e, nei casi peggiori, accertamenti da parte del Comune.

Vediamo insieme cosa cambia quest’anno, chi deve davvero pagare, quali sono le esenzioni ancora valide e come non sbagliare con il famigerato F24.

Scadenze IMU 2025: due date da non dimenticare

Le regole non sono cambiate: anche per il 2025 l’IMU si paga in due rate.

  • Acconto: entro lunedì 16 giugno 2025

  • Saldo: entro martedì 16 dicembre 2025

Preferisci pagare tutto subito? Puoi farlo, ma sempre entro giugno. Nessuna deroga: anche un solo giorno di ritardo può attivare sanzioni.

Chi deve pagare l’IMU (e chi no)

Non tutti i proprietari sono tenuti al pagamento. L’IMU è dovuta solo per:

  • Seconda casa

  • Immobili di lusso (categorie A/1, A/8, A/9), anche se prima abitazione

  • Case in affitto o in comodato

  • Terreni e aree edificabili

  • Immobili detenuti con diritti reali (usufrutto, uso, ecc.)

Sono invece esenti:

  • Le prime case non di lusso e le relative pertinenze (garage, cantina… ma solo una per tipo)

  • I terreni agricoli in specifiche zone o se gestiti da coltivatori diretti

  • Gli immobili abusivamente occupati con denuncia

  • Alcuni immobili di enti non commerciali o a uso culturale

Curiosità: anche chi possiede una casa in Italia ma vive all’estero può avere una riduzione del 50%, ma solo se pensionato e non affitta l’immobile.

Agevolazioni e sconti: c’è margine per risparmiare

Ecco alcune situazioni in cui l’IMU si dimezza (o quasi):

  • 50% di sconto se dai la casa in comodato gratuito a un genitore o figlio (serve contratto registrato)

  • 50% per immobili inagibili o storici

  • 25% di sconto per affitti a canone concordato

Attenzione: molte agevolazioni non sono automatiche, vanno dichiarate e motivate.

Come si paga: F24 o bollettino?

Il metodo più usato è il modello F24, da compilare con:

  • Codice catastale del Comune

  • Codice tributo (specifico per ogni tipo di immobile)

  • Anno di riferimento (2025)

  • Importo da versare

  • Rate (acconto o saldo)

Puoi pagarlo in banca, online o tramite intermediari. Se sei titolare di partita IVA, il pagamento deve essere fatto telematicamente.

Per chi vive all’estero, è possibile usare anche un bonifico internazionale, ma va richiesto direttamente al Comune per avere le coordinate corrette e la causale completa.

Come si calcola l’IMU?

Il calcolo non è complicato, ma serve conoscere la rendita catastale dell’immobile. Si parte da lì:

  1. Rivaluta del 5% la rendita

  2. Applica il moltiplicatore previsto per la categoria catastale (es. 160 per le abitazioni)

  3. Calcola l’imposta con l’aliquota comunale

  4. Applica eventuali detrazioni

Molti Comuni mettono a disposizione un calcolatore automatico online, ma in caso di dubbio meglio chiedere a un CAF o a un consulente.

Serve la dichiarazione IMU?

Solo se ci sono variazioni rispetto all’anno precedente. Per esempio:

  • Hai concesso l’immobile in comodato

  • È diventato inagibile

  • Hai locato a canone concordato

In questi casi, la dichiarazione IMU va presentata entro il 30 giugno 2025. Se non cambia nulla, non devi fare nulla.

L’IMU non è una tassa da prendere alla leggera. Anche un piccolo errore può costarti caro. Ma con le scadenze chiare in mente, un occhio alle esenzioni e qualche minuto per compilare correttamente il modello F24, puoi togliertela di torno senza problemi.

Hai già verificato se puoi usufruire di una riduzione? In molti casi, basta una firma o una registrazione per risparmiare centinaia di euro.