Assegno di Inclusione di maggio: come aumentare l’importo e quando arriva il pagamento

Antonetta Del Prete

Assegno di Inclusione di maggio

Maggio porta con sé novità sull’Assegno di Inclusione: date dei pagamenti, importi aggiornati e come ottenere di più con l’ISEE corrente

A maggio 2025 l’Assegno di Inclusione torna sui conti di migliaia di famiglie. Ma non tutti sanno che, se nel frattempo è cambiata la situazione economica, si può anche ottenere qualcosa in più. Tutto dipende infatti dall’ISEE corrente. In pratica, se hai perso il lavoro o ti sono calati i redditi, puoi aggiornare l’indicatore e forse rientrare in parametri più favorevoli. Ma andiamo a vedere tutto nel dettaglio.

Date e importi

Partiamo dalle date. L’INPS ha già fissato due scadenze per i pagamenti di maggio: giovedì 15 per chi riceve l’ADI per la prima volta (cioè chi ha firmato il PAD, il Patto di Attivazione Digitale, ad aprile), e martedì 27 per chi è già dentro il sistema e continua a rispettare i requisiti. Ora, la questione dei requisiti è diventata un filo più severa nel 2025. Con la Legge di Bilancio si è deciso di alzare l’asticella: l’ISEE massimo per avere diritto all’assegno è salito a 10.140 euro (prima era 9.360) e il limite di reddito familiare a 6.500 euro.

Ma se il tuo ISEE dice ancora che nel 2023 avevi un buon reddito, quando in realtà nel 2024 ti è crollato tutto, è lì che scatta l’ISEE corrente. Questo, rispetto a quello ordinario, prende in considerazione solo gli ultimi 12 mesi (o addirittura gli ultimi 2, se il cambiamento è recente). Un bel vantaggio per chi ha subito ad esempio, perdita del lavoro, taglio di ore, cessazione di prestazioni. Inoltre, anche chi riceve già l’assegno può chiedere il ricalcolo. Perché se l’ISEE scende, può aumentare anche l’importo dell’ADI. Si può arrivare fino a 6.500 euro l’anno, più un contributo per l’affitto che può toccare i 303 euro al mese.

Come aggiornare l’ISEE corrente

La domanda per l’ISEE corrente si può fare online sul sito INPS, usando SPID o CIE, oppure al CAF. Serve la DSU aggiornata e qualche documento che attesti la variazione: lettera di licenziamento, estratti conto, cose così. Un piccolo appunto da non dimenticare: la Carta di Inclusione, quella su cui arriva l’assegno, ha limiti precisi per l’utilizzo. E per sapere quanto c’è sulla carta? Si può controllare presso il Postamat, in posta oppure chiamando il numero verde.