A che punto siamo con la rottamazione quinquies? Ecco tutti gli aggiornamenti in merito ai ritardi e cosa può significare
Se ne parla da settimane, ma al 5 maggio la rottamazione quinquies ancora non c’è. E questo, per migliaia di contribuenti in attesa, comincia a diventare un problema serio. Si sperava in un annuncio ufficiale entro la metà del mese, e invece tutto è fermo. O quasi. La bozza esiste, le ipotesi pure: una maxi-rateizzazione decennale, pagamenti leggeri spalmati su 120 mesi, rientro anche per i decaduti dalla quater. Ma al momento, niente è nero su bianco. Il governo non ha ancora calendarizzato il provvedimento, né è chiaro se la misura troverà spazio in uno dei prossimi decreti omnibus. E quindi? Si attende. E si spera. Perché in ballo non ci sono solo vecchie cartelle, ma anche la possibilità – per molti – di rientrare nei binari senza essere schiacciati dal peso degli interessi e delle sanzioni.
Intanto riapre la quater (per pochi)
Una cosa, però, si muove: entro il 30 aprile 2025 è possibile presentare domanda per rientrare nella rottamazione quater, ma solo se si era già aderito in passato e si è decaduti per mancato pagamento delle rate di ottobre, novembre o dicembre 2024. Una sorta di “seconda possibilità”, ma riservata a chi era già nel meccanismo. Niente da fare, invece, per chi è rimasto fuori o ha debiti successivi.
“Il rischio – spiega un commercialista romano – è che migliaia di cittadini restino in attesa di una rottamazione che non arriva, perdendo nel frattempo l’opportunità di regolarizzare con gli strumenti già disponibili.” In effetti, senza certezze, molti contribuenti non sanno cosa fare: aspettare la quinquies? Puntare su rateizzazioni classiche? O rischiare di nuovo?
Possibili scenari
Non si esclude che la rottamazione quinquies venga inserita nel prossimo decreto fiscale, magari a maggio. Ma con la pressione su altri fronti – dal PNRR alla sanità – le priorità potrebbero cambiare. Una cosa è certa: il tempo stringe, e la confusione cresce. Se il governo vuole davvero aiutare chi è in difficoltà, serve una decisione rapida. Perché attendere costa – in interessi, in sanzioni, e in fiducia verso le istituzioni.
All’inizio, infatti, l’adesione alla rottamazione quinquies sarebbe dovuta avvenire entro il 30 aprile 2025, con la risposta dell’Agenzia delle Entrate prevista entro il 30 giugno e il pagamento della prima rata entro il 31 luglio 2025. Tuttavia, a causa dei ritardi nell’approvazione queste scadenze sono ormai irrealizzabili.
Negli ultimi giorni, si è fatta strada una nuova ipotesi: la rottamazione quinquies potrebbe non vedere la luce prima dell’autunno. Le difficoltà tecniche – tra cui l’adeguamento dei sistemi informatici dell’Agenzia delle Entrate – e la mancanza di una copertura economica chiara stanno rallentando il percorso del provvedimento. Alcuni osservatori ipotizzano che, se ne riparlerà solo a ridosso della legge di Bilancio, lasciando i contribuenti ancora una volta in sospeso. Una situazione che alimenta l’incertezza e rende ancora più urgente una comunicazione ufficiale da parte del governo.
“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore