Chi è il Cardinale Blase Joseph Cupich? Un volto poco appariscente, ma tutt’altro che irrilevante

Antonetta Del Prete

Chi è il Cardinale Blase Joseph Cupich

Cardinale a Chicago, Blase Cupich è tra i prelati più vicini a Papa Francesco negli USA. Un ritratto spontaneo, tra pastorale e teologia 

Blase Joseph Cupich non è uno di quei cardinali che si mettono in mostra. Non ama i riflettori, né le pose da autorità. Eppure, nel panorama della Chiesa americana, il suo nome gira da anni come una presenza costante, quasi sotterranea, ma influente. Nato a Omaha, Nebraska, il 19 marzo 1949, in una famiglia croata, ha fatto il suo percorso con metodo e senza troppi clamori. Ordinato sacerdote nel 1975, ha studiato teologia a Roma, alla Gregoriana, come molti altri. Ma lì ha affinato un pensiero che, col tempo, è diventato riconoscibile: niente sovrastrutture, attenzione concreta alla persona.

Carriera e nomina

A Chicago ci arriva nel 2014, nominato da Papa Francesco. Una scelta che aveva il sapore del cambiamento. Non tanto per ideologia, anche Cupich viene spesso etichettato come “progressista”, quanto per lo stile. Asciutto, essenziale, non proprio semplice nei modi, ma piuttosto diretto. Il motto del suo episcopato è “Pax vobis”. Semplice, evangelico, quasi disarmante.

Prima di Chicago, aveva girato il Midwest: Rapid City prima, poi Spokane. In quest’ultima diocesi si è trovato nel mezzo della crisi degli abusi. Non si è tirato indietro. Non ha fatto proclami né sproloqui, ma ha preso decisioni. A volte scomode. E ha ascoltato. Una qualità che pare rara in certi ambienti clericali dove il monologo regna sovrano.

Non solo pastore ma teologo e diplomatico

Cupich non è solo un pastore. È anche un teologo, un diplomatico, uno che ha tenuto conferenze ma che, nel concreto, preferisce la visita in parrocchia alla pubblicazione del saggio. Ha partecipato al Sinodo sulla famiglia nel 2015, ha avuto ruoli nella Commissione per la protezione dei minori e nella Congregazione per i Vescovi. Nessuno lo definirebbe carismatico in senso mediatico, ma quando parla, lo ascoltano.

In vista del Conclave, che inizierà tra due giorni, il 7 maggio, il suo nome circola. Ma si sa, spesso sono proprio i nomi meno chiassosi a fare più strada. E Cupich, con la sua calma imperturbabile, il suo passo misurato, potrebbe sorprendere. O forse no. Ma sarebbe scontato pensare che resti ai margini. Perché, a ben guardare, lì non ci è mai stato.