Chi è Tommy Cash? Tutto sul rapper estone di Espresso Macchiato

Antonetta Del Prete

Chi è Tommy Cash

Chi è davvero Tommy Cash, il rapper estone di Espresso Macchiato che ha indignato mezza Italia? Biografia, carriera, stranezze e polemiche

Thomas Tammemets, in arte Tommy Cash, nasce a Tallinn il 18 novembre 1991. È dello scorpione ed è uno di quei personaggi che, volente o nolente, non si riesce a ignorare. O lo detesti o ti ipnotizza. Il suo nome gira ovunque da quando ha presentato Espresso Macchiato, brano che rappresenterà l’Estonia all’Eurovision 2025. L’Italia però non l’ha presa benissimo: nel testo, tra caffè, spaghetti e mafia, molti ci hanno letto una presa in giro di cattivo gusto. Il Codacons si è persino affrettato a chiederne l’esclusione dalla competizione. Una reazione forse eccessiva, o forse no, ma è ovvio che Tommy non sia uno che si trattiene. Ma chi è davvero Tommy Cash?

Vita e carriera

Il suo percorso nella musica è iniziato nel 2012 su SoundCloud, ma la vera svolta arriva l’anno dopo con Guez Whoz Bak. Poi tour, videoclip premiati, collaborazioni con i Little Big, un salto al Tomorrowland nel 2019 su invito di Salvatore Ganacci. Quando sembra pronto a spaccare anche in America, arriva il Covid a mandare tutto all’aria. Ma lui, testardo come pochi, continua a pubblicare roba che fa discutere.

IDichiara di aver avuto una giovinezza complicata, con problemi di droga e più di una sospensione da scuola. Studiare non era il suo forte. Non ha una laurea e non fa nulla per mascherarlo. Parla più lingue di un manuale d’istruzioni IKEA, grazie a un background familiare che mescola origini russe, estoni, ucraine e kazake. Sui social condivide più arte che vita privata. Se ha una relazione, non è affar nostro. Di certo vive ancora a Tallinn, o almeno ci torna ogni tanto. Il resto del tempo sembra galleggiare tra palchi, studi, aeroporti e sogni in technicolor.

Lo stile di Tommy Cash

Lo stile? Un mix tra dadaismo, trash raffinato e provocazione pura. Una specie di Duchamp col beat, che ama il kitsch quanto detesta l’ovvio. Espresso Macchiato forse ha offeso qualcuno, ma chi si aspetta sobrietà da uno come lui sta sbagliando indirizzo. E proprio ieri pomeriggio a Milano, Tommy Cash ha trasformato piazza Morbegno in un palcoscenico surreale.

Niente conferenze stampa né interviste ingessate: solo musica, fan, caffè gratis e una performance unica. L’artista estone ha usato il suo Espresso Macchiato come manifesto visivo e sonoro, tra tazzine brandizzate e atmosfere à la Wes Anderson. Un rave urbano, ironico e studiato, che ha mescolato estetica post-sovietica e cultura pop. Più che promuovere una canzone, Cash ha dato vita a un’installazione vivente. Strambo? Sì. Ma nel suo caso, perfettamente coerente.