Continua la corsa al futuro successore di Papa Francesco. Il Conclave non è ancora iniziato, ma rimbalzano sul web i nomi dei grandi esclusi, così come quelli dei favoriti – in primis, il “nostro” Matteo Maria Zuppi – e degli outsider che potrebbero ribaltare il risultato finale, come il cardinale ungherese Peter Erdo. Esattamente nel mezzo si pongono nomi piuttosto curiosi, ma destinati comunque ad accendere il dibattito, come quello del cardinale statunitense Timothy Dolan.
Timothy Dolan: biografia e carriera
Classe 1950, l’americano Timothy Dolan è un personaggio divisivo, ma destinato a non lasciare indifferenti i suoi oppositori, così come i suoi accaniti followers. Il termine non è usato in maniera casuale: Dolan, infatti, è un’autentica star della rete, dove delizia i suoi seguaci con brevi omelie, commenti al Vangelo, racconti personali.
Prima di diventare un personaggio mediatico, Dolan ha formato i suoi studi presso il Pontificio Collegio Americano del Nord a Roma, ottenendo il Master in Filosofia. La chiamata al sacerdozio arriva nel 1976, quando fu nominato sacerdote del clero di Saint Louis. Nel 2001 fu nominato vescovo; nell’anno successivo viene ordinato arcivescovo, diventando infine arcivescovo di New York sotto il papato di Benedetto XVI.
La vicinanza a Trump e le aperture religiose
Timothy Dolan è una personalità molto pittoresca all’interno della Chiesa. Vicinissimo al Presidente Trump – fu proprio il vescovo chiamato al Conclave a pronunciare la preghiera di insediamento quando Donald Trump ottenne il suo primo mandato di Presidenza degli USA, nel 2017 – il religioso ha tuttavia una visione del Cattolicesimo più “mite” rispetto ad alcuni colleghi più conservatori.
Ospitato in diverse trasmissioni televisive, il cardinale Dolan ha sempre espresso con leggerezza e piena disponibilità il suo pensiero riguardo ad alcuni temi scottanti per la Chiesa, dalla contraccezione alle unioni tra coppie dello stesso sesso. Pur contrastando tali pratiche – così come quella dell’aborto, trovandosi in pieno accordo con il Presidente Trump – Dolan non ha mai voluto esprimere parole di condanna, aprendo invece ad un dialogo costruttivo e sospendendo qualunque genere di giudizio. Quanto peserà il legame con il tycoon nel momento decisivo della fantomatica “fumata bianca“?
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