Chi è la madre di Andrea Sempio e perché non risponde ai carabinieri

Antonetta Del Prete

Chi è la madre di Andrea Sempio

Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, è stata convocata dai carabinieri. Ha scelto il silenzio.

Daniela Ferrari non ha parlato. E, per quanto legittimo, il suo silenzio ha fatto rumore. La madre di Andrea Sempio – ora iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio in concorso con ignoti o con Alberto Stasi – è stata convocata in caserma dai carabinieri. Non in qualità di imputata, sia chiaro, ma come persona informata sui fatti. Ci si aspettava che chiarisse alcuni dettagli. Ma non lo ha fatto.

Il delitto di Chiara Poggi

Daniela oggi si è avvalsa della facoltà di non rispondere sul delitto di Chiara di quasi 20 anni fa. Un diritto, certo. Ma anche una scelta che pesa, visto che si trattava di rispondere su elementi chiave: gli spostamenti del figlio la mattina del 13 agosto 2007, lo scontrino del parcheggio di Vigevano, certe discrepanze nelle versioni date in passato. Non dettagli da poco, insomma. Eppure, dopo quaranta minuti in caserma, se n’è andata in silenzio, come chi non vuole, o non può, dire di più.

Nel 2017, invece, Daniela parlò. Raccontò con una precisione quasi chirurgica la mattina del delitto. Disse di essere uscita verso le 8.15 per delle commissioni e di aver dato la macchina al figlio intorno alle 10. Tornò a casa, Andrea la aspettava. Gli diede le chiavi, lui partì per Vigevano. Tornò due ore dopo. Tutto lineare? Mica tanto. Oggi gli inquirenti chiedono chiarimenti proprio su quei dettagli: perché ci mise due ore per andare a cercare un libro? Perché il biglietto del parcheggio, che ora è l’alibi di Andrea, fu conservato con tale zelo?

Le indagini oggi

La Procura vuole capire se quel DNA trovato sotto le unghie di Chiara possa davvero appartenere a Sempio. E intanto Stasi, che per anni è stato l’unico colpevole, guarda da fuori: è in semilibertà, lavora, torna a casa nei weekend. Ma resta coinvolto. Le impronte raccolte nel 2007 verranno riesaminate.

Nel frattempo, Andrea dice di essere innocente. E sua madre, per difendere lui, tace. Una difesa silenziosa, ma potente. Che però lascia aperte troppe domande. Come una frase a metà, o una verità sospesa. E se il silenzio, a volte, fosse più assordante di mille parole?