Il mondo dello spettacolo rimase sotto shock per la notizia della morte di un mito assoluto della televisione come Raffaella Carrà.
Da ieri il mondo dello spettacolo e l’intero pubblico italiano è sotto shock per la notizia della morte improvvisa di un mito assoluto della televisione nostrana come Raffaella Carrà. Raffaella è stata un’icona della tv, bravissima conduttrice, ballerina, cantante e show girl, punto di riferimento per ogni donna dello spettacolo. In questo articolo vogliamo concentrarci sulla sua vita privata. Raffaella non aveva figli ma ha fatto da madre ai suoi nipoti, Federica e Matteo Pelloni, figli del fratello Renzo Pelloni, scomparso prematuramente. Chi sono i nipoti di Raffaella Carrà? Lo scopriamo subito in questo articolo.
Chi sono Federica e Matteo Pelloni
Federica e Matteo Pelloni sono i nipoti di Raffaella Carrà, figli del fratello di lei Renzo Pelloni, scomparso prematuramente nel 2001 a 56 anni per un tumore. Di loro abbiamo pochissime notizie. Sappiamo che al momento della morte del padre Raffaella se ne prese cura considerandoli come suoi figli. Federica e Matteo hanno circa 40 anni, lei si è sposata nel 2011 e vive a San Marino come il fratello. I nipoti sono profondamente addolorati per la scomparsa dell’amata zia, con la quale avevano un rapporto bellissimo e si vedevano spesso nonostante la lontananza delle residenze, loro a San Marino, Raffaella a Roma.
Gli ultimi anni
Negli ultimi anni, di Federica e Matteo Pelloni si è continuato a parlare poco, com’è sempre stato, del resto. Non hanno mai cercato i riflettori, forse per scelta, forse per natura. Vivono ancora a San Marino, lontani dal clamore romano, ma legatissimi a quella figura così presente e al tempo stesso unica che è stata Raffaella. Quando lei parlava di loro, lo faceva con un affetto quasi spiazzante, senza filtri. Diceva di “fare il babbo” invece che la mamma, ed era scontato che fosse felice così, senza bisogno di spiegazioni articolate o pose costruite.
Dopo la sua morte, Matteo ha rotto il silenzio solo per dire poche parole, sincere, quasi sussurrate: “Ci ha dato tutto quello che poteva”. Frasi asciutte, ma pesanti. Ora, pare che i due fratelli stiano cercando di tenere viva la memoria della zia in modo discreto. Niente grandi eventi, nessuna fondazione pomposa, solo gesti piccoli: la cura dei suoi oggetti, qualche foto tenuta bene, forse qualche visita al cimitero, o semplicemente un modo di vivere che la include ancora, anche se non si vede. In un mondo spesso votato allo sproloquio, loro scelgono il silenzio. E forse è proprio lì che si custodisce ciò che resta.