Paolo Pietrangeli chi è? Morte, moglie, figli, carriera, canzoni. È un cantautore, regista e sceneggiatore
Paolo Pietrangeli è un cantautore, regista e sceneggiatore, impegnato anche politicamente, e celebre per la sua canzone che lo ha reso famoso, ovvero “Contessa“. è morto oggi e dare la notizia della scomparsa è stato proprio il segretario del Partito della Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo.
Paolo Pietrangeli com’è morto?
Ci ha lasciati a soli 76 anni il cantautore italiano che con la canzone più famosa “Contessa”, è riuscito a diventare celebre, ma anche regista e sceneggiatore, nonché politico. In una nota Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, ha annunciato la prematura morte di Pietrangeli:
“Abbiamo appena appreso la notizia della morte improvvisa di Paolo Pietrangeli, un compagno a cui non smetteremo mai di dire grazie per quello che ha rappresentato per la storia della cultura, dei movimenti, della sinistra e anche del nostro partito.
Con le sue canzoni Paolo ha dato voce al lungo sessantotto italiano e anche alla riflessione sulla sconfitta. La sua ‘Contessa’ non è mai passata alla radio ma è diventata un inno cantato da milioni di studenti e operai. Aveva da tempo problemi di salute che gli impedivano di intervenire con la sua voce potente in iniziative che sosteneva e condivideva.
Ma da gigante buono e sempre ironico tendeva sempre a non drammatizzare la situazione.
Ogni volta che gli abbiamo chiesto di darci una mano con umiltà si metteva a disposizione. Sentiva il dovere di dare una mano a ricostruire una sinistra nuova nel nostro paese. Nel 1999 scrisse un bellissimo ‘Il canto per Rifondazione’ che ‘comunista è l’impegno morale’. Un impegno che Paolo con umanità generosa non ha mai dismesso. Ciao Paolo. Chi ha compagni non morirà”.
Paolo Pietrangeli carriera
Nato a Roma, è morto prematuramente a 76 anni. Figlio del regista Antonio Pietrangeli e di Margherita Ferrone, negli anni ’60 inizia a scrivere canzoni che avevano tutte il fil-rouge del tema socio-politico, fino a permettergli di entrare nel Nuovo Canzoniere Italiano. Alcune delle sue composizioni sono diventate talmente famose e popolari, che molti le intonavano all’interno dei movimenti giovanili di sinistra a partire dalle agitazioni del ’68. Due canzoni divennero maggiormente celebri di Paolo Pietrangeli, che si trasformano in veri e propri ‘inni’, il cui successo perdurerà negli anni a seguire: Valle Giulia e, soprattutto, Contessa, entrambe incise con la seconda voce di Giovanna Marini, altra grande interprete delle canzoni di protesta.
L’esperienza nella regia
Pietrangeli non si è fermato alla musica. Come il padre, si è buttato anche nel cinema, ma da dietro la macchina da presa. All’inizio ha fatto l’aiuto regista, e non con gente qualunque: ha lavorato con Mauro Bolognini in L’assoluto naturale (1969), poi con Visconti in Morte a Venezia (1971) e l’anno dopo con Fellini con Roma. Nel ’74 si ritrova con Paul Morrissey, quello che ruotava nell’orbita di Warhol, e mette mano a due film: Flesh for Frankenstein e Blood for Dracula. Nello stesso anno debutta da regista con Bianco e Nero, un documentario tosto, che va dritto sul tema del neofascismo.
Poi arriva Porci con le ali nel ’77, tratto dal libro di Marco Lombardo Radice e Lidia Ravera. Se ne parlava ovunque, anche nelle botteghe. Tre anni dopo gira I giorni cantati, dove c’è pure Guccini. Negli anni successivi si sposta sulla TV, lavorando per le reti Fininvest. Poi, nel 2001, torna al documentario. Stavolta con Genova. Per noi, insieme a Wilma Labate e Roberto Giannarelli. Un lavoro che racconta le giornate del G8, gli scontri, e la morte di Carlo Giuliani. Nel frattempo, ha anche tentato più volte di entrare in Parlamento. Prima con Rifondazione Comunista, poi con Potere al Popolo. Ma non è mai stato eletto.