Rottamazione quinquies: tutto fermo al Senato. Le scadenze saltano e si ipotizza un rinvio all’autunno o alla Legge di bilancio 2026. Ecco cosa si sa finora.
Che fine ha fatto la rottamazione quinquies? Questa è la domanda che molti si fanno visto che la scadenza per presentare la domanda si sta avvicinando (che ricordiamo essere il 30 aprile) e il DDL è ancora fermo in Senato. Si tratta di una sorta di limbo normativo che, a oggi, lascia i contribuenti con il fiato sospeso. Come abbiamo detto, questo provvedimento doveva partire con scadenze ben precise, ma tutto è slittato. E ormai, l’idea che possa concretizzarsi prima dell’autunno suona un po’ inverosimile.
In cosa consiste la rottamazione quinquies
Il provvedimento, racchiuso nel Disegno di legge n. 1375, riguarda i debiti affidati alla riscossione tra il 1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023. L’intenzione è quella di alleggerire i contribuenti offrendo pagamenti a rate (fino a 120, con un massimo di otto rate saltate tollerate) e cancellare sanzioni e interessi. Ma al di là dell’enunciazione, siamo ancora al punto morto.
C’è da dire che la macchina burocratica italiana ha una certa propensione per il groviglio. Anche Vincenzo Carbone, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha messo le mani avanti: i tempi tecnici sono stretti, anzi, inesistenti. Le date ipotizzate (adesione entro il 30 aprile, risposta dell’Agenzia entro fine giugno, prima rata a luglio) sono ormai poco credibili.
Si rimanderà tutto al 2026?
Intanto, il magazzino della riscossione continua ad accumulare cifre da capogiro. Oltre 1.200 miliardi di euro, di cui buona parte, diciamocelo, difficilmente recuperabile. In Veneto, ad esempio, i numeri rasentano l’assurdo: 70 miliardi non riscossi in 25 anni. Ogni cittadino, neonati inclusi, si porta dietro un debito pro capite da 14 mila euro.
La verità? È scontato dire che ci sia bisogno di una nuova sanatoria. Ma anche chi ha fede nell’efficienza del Parlamento sa bene che tra il dire e il fare ci passa un oceano. Forse la rottamazione quinquies entrerà nella Legge di bilancio 2026. Forse. Fino ad allora, chi ha saltato la quater può comunque tentare la riammissione entro aprile 2025. Sempre che nel frattempo non cambi di nuovo tutto. Nel frattempo, ci tocca aspettare.
Mi chiamo Antonetta Del Prete, classe 1991 e sono laureanda in Lettere. Da sempre mi piace leggere libri, soprattutto i fantasy, e scrivere in particolare di cinema, gossip, spettacolo, serie TV e tanto altro.