Dal metalupo al topo lanoso: la de-estinzione tra scienza e chimere genetiche

Elide Groppi Munoz

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de estinzione

La de-estinzione è il tentativo di riportare in vita specie estinte, servendosi di tecnologie genetiche avanzate. Ora proviamo a comprendere meglio questo nuovo fenomeno che si muove tra marketing, etica, scienza e fantascienza. Riusciremo quindi come promesso dalla startup americana Colossal Biosciences, a ricreare animali iconici del passato? Secondo il loro annuncio, avremo il mammuth lanoso entro il 2028.

Il progetto del mammuth lanoso: tra scienza e fantascienza

Colossal Biosciences tramite tecniche di editing genetico come il CRISPR, afferma che riporterà in vita animali ormai estinti. Si tratta di un progetto reale oppure di un sogno che abbiamo visto concretizzarsi in film di successo come Jurassic park? Attualmente gli scienziati della società stanno iniziando il percorso per riportare in vita il mammuth. Si sta partendo inserendo i geni responsabili di caratteristiche come la pelliccia folta e la tolleranza al freddo, nel DNA dell’elefante asiatico, che è un animale vivente più vicino al parente estinto. Si sta in buona sostanza puntando ad avere un ibrido, un elefante che però è in grado di essere resistente al freddo. Si punta in questo modo a ripristinare gli antichi ecosistemi della tundra artica.

I topi lanosi: un passo verso la de-estinzione

Dal lavoro sul mammuth è nato un animale nuovo, un topo lanoso. Si è creato un topo geneticamente modificato in modo da avere una pelliccia simile a quella del mammuth. Si è creato un animale modello per poter testare quanto possano essere efficaci le modifiche genetiche su animali più piccoli, per poi provarle su specie più grandi. Quest’esperimento ha portato a capire che alcuni tratti genetici possono trasferire tratti genetici specifici di altre specie, avvicinando il traguardo della de-estinzione.

Il metalupo: tra mito e realtà genetica

Il metalupo è entrato alla ribalta grazie alla sua presenza nella serie televisiva “Game of Thrones”. Si è quindi deciso di partire da questo animale per i progetti di de-estinzione. Pochi giorni fa due cuccioli sono stati mostrati al mondo alimentando la curiosità ma soprattutto le polemiche etiche sulla questione. Se per i topi lanosi, si puntava sull’idea che creare animali mai esistiti sia una forma di sfruttamento, il creare il metalupo è stata vista come una forma di ricerca di marketing, sfruttando la notorietà di questa specie.

De-estinzione: progresso scientifico o chimera?

La de-estinzione sicuramente è una frontiera molto interessante della biotecnologia, ma sicuramente crea delle complesse questioni etiche. Se alcuni vedono queste tecniche come un’oppurtunità per porre rimedio all’estinzioni perpetrate nel XIX e XX secolo, per altri questo porterebbe al non interessarsi più alla salvaguardia delle specie attualmente a rischio.