Parte la stagione del 730/2025, ma occhio ai rimborsi: tra cartelle esattoriali e compensazioni bisogna stare attenti ai rimborsi
Dal 30 aprile sarà disponibile il modello 730/2025, la dichiarazione dei redditi che ogni anno segna l’inizio della solita trafila fiscale. Non è una novità, certo. Ma quest’anno c’è qualcosa che ha fatto alzare più di un sopracciglio: i rimborsi potrebbero non arrivare. Vediamo perché potrebbe accadere questo e cosa significa.
Le novità del 730/2025
Il meccanismo è sempre lo stesso. Chi lavora o è in pensione presenta il 730 per regolare i conti con il Fisco. E spesso, più che per pagare, lo fa per incassare. Tra spese mediche, ristrutturazioni e varie detrazioni, i rimborsi sono l’unico momento in cui qualcuno guarda alla dichiarazione con un filo di entusiasmo. Chi ha un sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico) di solito riceve il rimborso in busta paga o nella pensione tra agosto e ottobre. Chi invece non ce l’ha, aspetta dicembre o marzo dell’anno dopo.
Fin qui è tutto nella norma. Ma ora arriva la nota stonata: chi ha dei debiti non pagati con l’erario potrebbe non vedere nemmeno un euro. L’Agenzia delle Entrate, prima di staccare l’assegno o fare il bonifico, fa un controllo incrociato con la sua controparte per la riscossione. E se in questo controllo salta fuori una cartella esattoriale pendente il rimborso si blocca.
Perché si bloccano i rimborsi
In pratica, si parla di trattenute automatiche quando il rimborso è sopra i 500 euro e le cartelle pendenti superano i 1.500. Il Fisco manda una proposta di compensazione: accetti e si fa il conguaglio, non rispondi o rifiuti e il rimborso resta congelato per mesi o fino a fine anno, addirittura.
Che vuol dire questo per i contribuenti? Capita, per dire, di sentire persone convinte di poter contare su quei soldi per affrontare spese già fatte. Un dentista pagato a rate, un lavoro a casa lasciato a metà. Poi arriva la lettera, e il sogno evapora. Insomma, occhio al 730 di quest’anno. Compilarlo bene è utile, ma non basta. Se avete conti in sospeso col Fisco, fatevi due calcoli. O rischiate di aspettare invano un bonifico che non arriverà mai.