Delitto Saman Abbas, appello: ergastolo per i genitori, 22 anni allo zio
Riconosciute le aggravanti di premeditazione e futili motivi

Giustizia è stata fatta per la giovane Saman Abbas, uccisa a Novellara, Raggio Emilia, la notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021. La colpa che la ragazza di origini pachistane, appena 18enne, avrebbe dovuto scontare secondo i genitori, i cugini e lo zio, era quella di voler vivere all’occidentale e, soprattutto, di poter scegliere chi amare. Saman aveva segnalato il comportamento prevaricatore e molesto dei suoi familiari ai servizi sociali quando era appena 17enne, sottolineando come sua madre e suo padre volessero per forza darla in matrimonio ad un uomo che non amava.
Saman Abbas, massima pena per i genitori
Il caso di Saman Abbas aveva scosso l’opinione pubblica proprio perché, a differenza di altri omicidi e femminicidi, si era consumato all’interno della propria cerchia familiare. L’aspetto peggiore di tutta la vicenda, che ha occupato le pagine dei principali giornali e gli spazi delle trasmissioni di attualità, è rappresentato dalla crudeltà della madre Nazia Shaheen, che invece di proteggere la giovane e i suoi sogni, ha deciso che la vita della 18enne non contava nulla, se non vissuta alle condizioni della famiglia.
La Corte d’Assise d’Appello di Bologna ha così confermato la pena dell’ergastolo per la genitrice e per suo marito Shabbar Abbas, oltre che per i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, assolti in primo grado; 22 anni allo zio della vittima, Danish Hasnain, precedentemente condannato a soli 14 anni di carcere. La sentenza di appello ha altresì riconosciuto le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi. Le motivazioni saranno pubblicate entro 90 giorni dalla sentenza odierna.
Giustizia per Saman
Soddisfatto per la sentenza il fidanzato di Saman Abbas, quel Saqib Ayub che era malvisto dai genitori della giovane e che per primo aveva lanciato l’allarme temendo per la sorte della sua ragazza. Il corpo della giovane d’origine pachistana fu trovato un anno e mezzo dopo il delitto in un casolare abbandonato proprio grazie alla confessione dello zio Danish Hasnain. La ragazza sarebbe morta per strangolamento.