Giovedì Santo dalle tinte drammatiche in provincia di Napoli, dove si è verificato il crollo di una cabina della funivia del Monte Faito. Il bilancio è pesantissimo: quattro persone hanno perso la vita mentre una quinta persona versa in condizioni critiche presso l’Ospedale del Mare a Napoli. La dinamica è ancora tutta da ricostruire, ma stando ai primi dati raccolti la cabina della funivia si sarebbe sganciata a circa 1200 metri d’altezza, rotolando successivamente per diversi metri. La tragedia sarebbe avvenuta a causa della rottura di un cavo di trazione.
Crollo della funivia, chi sono le vittime
La tragedia di oggi pomeriggio avvenuta sulla funivia del Monte Faito ha richiamato immediatamente alla mente quella del Mottarone, datata 2021: anche in quel caso, il bilancio in termine di vite perse fu pesantissimo.
Le indagini sono appena all’inizio, ma quello che purtroppo è certo è che quattro persone sono tragicamente decedute e le loro famiglie, chiuse nel dolore, cercano giustizia. Una delle quattro vittime del crollo della cabina della funivia nel Napoletano è il dipendente Eav e macchinista Carmine Parlato. L’uomo, 59 anni, era originario di Napoli e viveva a Vico Equense. Parlato era iscritto alla Filt Cgil e proprio il Segretario Generale della Filt Cgil, Angelo Lustro, insieme al Segretario Generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, hanno espresso il più sentito cordoglio per la morte dell’uomo.
Oltre al macchinista, hanno perso la vita tre turisti stranieri: due di nazionalità inglese e uno israeliano. Unico sopravvissuto, un 30enne, anche lui israeliano, trasportato d’urgenza e intubato in ospedale. L’uomo ha riportato nell’impatto diverse fratture agli arti inferiori, ma per il momento non sono stati riscontrati altri danni.
La funivia era entrata in funzione a malapena da una settimana dopo la pausa estiva. Resta lo sconcerto per una disgrazia che, forse, poteva essere scongiurata. Maggiori dettagli emergeranno nelle giornate successive.
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