La legge è entrata in vigore a febbraio e sarà applicata a tutti gli effetti da agosto 2026. Il tempo di adattarsi c’è, ma il cambiamento è già partito.
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Cosa prevede la nuova normativa
L’obiettivo è ambizioso: ridurre del 15% i rifiuti da imballaggio pro capite entro il 2040. Per raggiungerlo, l’Europa ha stabilito regole chiare: meno imballaggi inutili, più contenitori riutilizzabili e più plastica riciclata nei prodotti che usiamo ogni giorno.
Tra le novità più importanti:
- Stop agli imballaggi monouso in bar, ristoranti, hotel e per alcuni prodotti freschi
- Etichette più chiare per la raccolta differenziata
- Obblighi di contenuto riciclato per bottiglie e contenitori in plastica
Le aziende devono cambiare passo
Per le imprese sarà necessario ripensare produzione e logistica. Chi produce o vende dovrà puntare su materiali sostenibili, packaging semplificati, soluzioni riutilizzabili. E assumersi la responsabilità anche della fase finale del ciclo: il recupero, il riuso, lo smaltimento.
Non si tratta solo di rispettare una legge, ma di ripensare il rapporto tra prodotto e confezione.
Anche i cittadini avranno un ruolo
Il regolamento parla anche a noi. Scegliere prodotti con imballaggi riutilizzabili, leggere le nuove etichette, separare correttamente i rifiuti: sono piccoli gesti che, sommati, fanno la differenza.
Un passo concreto verso l’economia circolare
Questo non è un annuncio generico. È l’inizio di una trasformazione reale. Che coinvolge produttori, distributori e consumatori. Una rivoluzione silenziosa, ma concreta. E come spesso accade, parte dalle cose che sembrano più piccole: una bottiglia, una vaschetta, una scatola.
Il futuro degli imballaggi? È già iniziato. E sarà sempre più leggero, sostenibile, essenziale.