Una cifra che non risolve tutto, certo, ma che può essere un primo aiuto concreto per affrontare le tante spese dei primi mesi.
A chi è destinato
Il bonus spetta a tutte le famiglie con un reddito ISEE non superiore a 40.000 euro l’anno. Possono richiederlo cittadini italiani, europei o extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo. Basta che almeno uno dei genitori sia residente in Italia.
La misura vale anche per le adozioni, non solo per le nascite.
Come fare domanda
La domanda va presentata entro 60 giorni dalla nascita o dall’ingresso in famiglia del bambino. Si può fare online sul sito dell’INPS, tramite SPID, CIE o CNS. In alternativa, si può usare l’app INPS oppure rivolgersi a un CAF o patronato, che fornisce assistenza gratuita.
È necessario presentare un ISEE minorenni valido. Chi non ce l’ha, può compilare la DSU durante la richiesta.
Come viene erogato il bonus
La somma di 1.000 euro arriva in un’unica soluzione, direttamente su conto corrente o, in alternativa, su una carta prepagata nominativa spedita a casa.
Per cosa si può usare
Con la Carta si possono acquistare prodotti per il neonato: pannolini, latte, abiti, culle, passeggini, seggiolini auto e anche spese sanitarie non coperte dal SSN. In breve, tutto ciò che serve nei primi mesi.
È compatibile con altri aiuti?
Sì. Il bonus si può sommare all’Assegno Unico Universale, al Bonus Nido e ad altri contributi familiari. Non incide sul reddito, quindi non penalizza chi riceve altri sostegni.
Un piccolo gesto, ma importante. Perché ogni bambino che nasce è una promessa. E dare supporto a chi lo accoglie non è solo un atto economico, ma anche un segnale di attenzione e fiducia nel futuro.