Attualità

Colors for Peace 2025: a Roma, i disegni dei bambini diventano un grido silenzioso per la pace

Non servono grandi discorsi per parlare di pace. A volte bastano un foglio e qualche pastello colorato. Lo dimostra la mostra “Colors for Peace”, ospitata fino all’11 maggio 2025 al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Un evento che emoziona, scuote e lascia qualcosa dentro.

Sui muri, oltre 800 disegni arrivati da più di 150 Paesi del mondo. Tracciati con mano incerta ma cuore sicuro. Disegni di bambini, alcuni nati in contesti di guerra, altri cresciuti nella tranquillità di un quartiere qualsiasi. Tutti però uniti da un’idea semplice, potente: la pace.

Una storia che parte da lontano

L’associazione Colors for Peace nasce nel 2015 a Sant’Anna di Stazzema, un luogo carico di memoria e dolore. Da quel piccolo paese della Toscana, il progetto ha viaggiato ovunque: Olimpiadi, vertici internazionali, luoghi simbolici come il Pantheon o il Colosseo. Sempre con lo stesso intento: far parlare i bambini, far riflettere gli adulti.

“In dieci anni – racconta Antonio Giannelli, presidente dell’associazione – abbiamo fatto tanto. Ma la cosa che fa più male è vedere che le guerre sono aumentate. Ecco perché andiamo avanti: seminiamo consapevolezza dove possiamo, perché i bambini sono il futuro.”

Non una mostra, ma un messaggio

L’idea, nata da Anna Palermo e Mario Gallo, è trasformare la mostra in qualcosa che resta. “Non volevamo solo far vedere i disegni – spiega Anna – volevamo chiamare le persone all’ascolto. Ogni tratto, ogni colore, dice qualcosa. Sono voci piccole, ma vere.”

In centro sala c’è un mappamondo di carta pesta, costruito da bambini romani con materiali riciclati. Un simbolo fortissimo: un mondo fragile ma pieno di speranza, fatto a mano, da chi domani dovrà prendersene cura.

Lo sguardo dei bambini non mente

Camminando tra le pareti, è impossibile restare indifferenti. Ci sono arcobaleni e bombe, abbracci e barriere. La diversità culturale viene celebrata, ma anche interrogata. Lisa Di Giovanni, che ha curato la comunicazione dell’evento, lo dice chiaramente: “Sono i bambini a insegnarci la bellezza della differenza. Noi dobbiamo solo metterci in ascolto”.

Prossima tappa: il Colosseo

Il viaggio di Colors for Peace non si ferma qui. Il 21 settembre, in occasione della Giornata Internazionale della Pace, la mostra tornerà al Colosseo, insieme a Peace Run, per lanciare ancora una volta il suo messaggio al mondo intero.

Perché andarci

“Colors for Peace” non è solo un’esposizione, è un’occasione per fermarsi un attimo e guardare il mondo con occhi nuovi. Quelli dei bambini. Che, spesso, vedono più in profondità di noi.

Davide Paglianiti

Classe 1994, giornalista pubblicista iscritto all'ordine del Lazio e fotogiornalista freelance. Mi occupo principalmente di attualità, gossip e televisione. Per anni ho lavorato all'estero lavorando su conflitti civili come la guerriglia del popolo cileno contro il Governo, o la lotta per la terra Mapuche. Attualmente sono rientrato in Italia e scrivo libri per passione

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