Cessione del quinto 2025: nuovi tassi in vigore da aprile, cosa cambia davvero per lavoratori e pensionati

Chi ha già un prestito in corso con la cessione del quinto o sta pensando di farne richiesta, deve tenere d’occhio un dato chiave: i tassi aggiornati. Dal 1° aprile 2025, sono entrate in vigore le nuove soglie fissate dal Ministero dell’Economia. Restano valide fino al 30 giugno e definiscono, di fatto, i limiti entro cui banche e finanziarie possono muoversi.

Sì, perché quando si parla di prestiti con trattenuta diretta sullo stipendio o sulla pensione, le regole sono molto precise. E conoscere i numeri aiuta a evitare sorprese.

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Tassi più alti per piccoli prestiti, più bassi per quelli grandi

Nel secondo trimestre dell’anno, il tasso medio per i prestiti fino a 15.000 euro è del 13,32%. La soglia oltre la quale si sfiora l’usura? 20,65%.
Se invece si chiede un importo superiore ai 15.000 euro, la percentuale scende: il tasso medio è 9,23%, con una soglia massima del 15,54%.

Più alta è la cifra, più le condizioni migliorano. Ma non basta guardare l’importo. Bisogna considerare anche l’età del richiedente.

Pensionati, attenzione all’età

Per i pensionati, i tassi variano anche in base all’anagrafica. Un sessantenne otterrà condizioni diverse rispetto a un settantacinquenne. È una questione di rischio assicurativo, che incide sull’interesse applicato.

Per prestiti sopra i 15.000 euro, chi ha meno di 60 anni può accedere a tassi intorno al 7,5%. Chi supera i 75 anni può trovarsi oltre il 10%, e oltre gli 80 si rientra direttamente nelle soglie limite.

Il filtro INPS: il blocco se il tasso è troppo alto

Per evitare situazioni sfavorevoli, l’INPS utilizza un sistema automatico – chiamato “Quote Quinto” – che controlla ogni richiesta. Se qualcosa non torna, la pratica si blocca. Non parte neanche.

È una rete di sicurezza importante, soprattutto per chi ha una pensione bassa e non può permettersi condizioni svantaggiose.

Conviene o no?

La cessione del quinto resta una formula comoda per molti: la rata è fissa, si paga direttamente alla fonte e non ci sono scadenze da ricordare. Ma non è per tutti. Prima di firmare, è utile confrontare più proposte, evitare di fidarsi solo della prima offerta e – se si è pensionati – chiedere supporto a un patronato.

Con i tassi in continua evoluzione, informarsi è il vero primo passo per scegliere bene.

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