Chi è Steve Witkoff: il miliardario di New York che tratta con Putin e l’Iran per conto di Trump

Dalla skyline di Manhattan alle stanze segrete della diplomazia globale. Se c’è un uomo che incarna alla perfezione la svolta non convenzionale della politica estera americana targata Trump, è Steve Witkoff. Ex avvocato, re del mattone a New York, oggi è il volto più discusso delle trattative tra Stati Uniti, Russia, Iran e Medio Oriente.

Ma chi è davvero l’uomo che, senza alcuna esperienza diplomatica ufficiale, siede al tavolo con Putin, media con Hamas e si prepara a incontrare i rappresentanti dell’Iran a Muscat?

Un imprenditore chiamato alla geopolitica

Steve Witkoff ha costruito la sua fortuna con grattacieli e hotel di lusso. A 67 anni, il suo nome è legato ad alcuni degli edifici più iconici di Manhattan. Da sempre vicino a Donald Trump, con cui condivide affari, visione politica e una lunga amicizia, è stato nominato Inviato Speciale per il Medio Oriente nell’autunno del 2024.

Una scelta fuori dagli schemi. Ma in linea con lo stile dell’ex presidente.

Trattative con Mosca: il nodo ucraino

Secondo quanto emerso l’11 aprile 2025, Witkoff ha avuto un nuovo incontro con Vladimir Putin a San Pietroburgo. È il terzo faccia a faccia tra i due in meno di due mesi.
L’obiettivo: negoziare una possibile via d’uscita dal conflitto in Ucraina.

Ma la proposta americana – elaborata da Witkoff – ha scatenato un’ondata di critiche. Avrebbe previsto un riconoscimento di fatto del controllo russo su quattro regioni ucraine, in cambio di un cessate il fuoco e di garanzie per Kiev.
Una posizione giudicata troppo morbida da alleati europei, membri del Congresso americano e persino da alcuni funzionari del Dipartimento di Stato.

Prossima tappa: l’Iran

Come se non bastasse, Witkoff è atteso nei prossimi giorni a Muscat, in Oman, dove inizieranno i colloqui tra Stati Uniti e Iran.
Scopo dichiarato: evitare che Teheran si doti dell’arma nucleare.

“Il nostro limite è chiaro,” ha dichiarato Witkoff a New York Post. “Non permetteremo che l’Iran si trasformi in una potenza atomica. Ma siamo pronti a parlare.”

Un approccio che divide

Il metodo di Steve Witkoff è diretto, personale, poco incline alle formalità diplomatiche. Tratta da businessman. E questo divide.
C’è chi lo accusa di mancanza di competenza, di eccessiva vicinanza ai leader autoritari e di trattative troppo opache.
Ma c’è anche chi gli riconosce risultati concreti, come il ruolo avuto nel cessate il fuoco tra Israele e Hamas a gennaio.

Il volto della diplomazia parallela

Steve Witkoff rappresenta una nuova figura: non un politico, non un ambasciatore, ma un negoziatore privato con potere reale.
Uno che Trump ascolta. Uno che, nel silenzio delle stanze riservate, sta ridisegnando gli equilibri globali.

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