Economia

Decreto salva casa: cosa prevede e come cambiano i moduli per chi regolarizza l’immobile

Il Decreto salva casa nasce con l'intento di regolarizzare difformità edilizie

Il Governo si pronuncia ancora riguardo una nuova legge e sforna il Decreto salva casa: ecco tutti i punti salienti di questa novità.

È stato Salvini a volere fortemente il Decreto salva casa, per introdurre delle norme volte proprio a regolarizzare lievi difformità edilizie. Ora che la riforma è entrata nel vivo, non ci resta che conoscere tutti i dettagli relativi a questo decreto. Regioni e comuni coinvolti in questo cambiamento, che riguarda, in particolar modo, i moduli burocratici che autorizzano le opere edilizie. Scopriamone di più, andando a esplorare i vari dettagli.

Decreto salva casa: programma e moduli interessati

Dopo aver avuto un inizio anno con il botto, ricco di bonus, è arrivato il momento di parlare di un decreto che introduce importanti novità. Dopo l’approvazione di questo decreto, le regioni avranno tempo fino al 9 maggio per recepire il contenuto dell’accordo e modificare la modulistica, mentre per i comuni il termine di scadenza è fissato al 25 maggio. Nel loro caso, dovranno poi adottare tutte le indicazioni regionali e applicare le relative novità.

A essere coinvolti nel cambiamento, sono il Permesso di costruire, per ciò che riguarda i nuovi edifici e la Segnalazione certificata di inizio attività, meglio conosciuta come Scia, indispensabile per le ristrutturazioni pesanti. Non è stata risparmiata neanche la Cila, ovvero la Comunicazione inizio lavori asseverata, da fare in caso di manutenzioni straordinarie. Ma, qual è il vero obiettivo di questo Decreto salva casa?

L’obiettivo del Governo

Tutti i lavori che vengono fatti sull’immobile dovranno essere messi nero su bianco, così da avere testimonianza delle dichiarazioni fornite. Laddove ci siano state delle omissioni o siano state dichiarate cose non vere, scattano le responsabilità civili o penali. Per tutti i lavori eseguiti prima del 24 maggio 2024, giorno in cui è stato pubblicato il Decreto salva casa, le tolleranze rimangono quelle di sempre, previste in passato. Ma, per tutti quelli eseguiti dal 25 maggio 2024 in poi, le cose cambiano. Le percentuali di difformità, infatti, risultano più abbondanti. Ad esempio, il limite del 2% rimane fissato solo per le abitazioni più grandi di 500 mq, mentre arriva al 3% per gli immobili tra 300 e 500 mq. La tolleranza costruttiva, per le case tra i 100 e i 300 mq diventa del 4%, mentre sale al 5% per quelle tra i 60 e i 100 mq.

Ma, non finisce qui, perché per tutti gli immobili che sono più piccoli di 60 mq, la soglia sale al 6%. Insomma, le novità sono davvero importanti. Inoltre, per eseguire i lavori, si dovrà dimostrare che l’immobile rispetti la disciplina vigente al momento stesso della presentazione della domanda in comune. Durante i lavori e in fase di realizzazione, non si dovrà dimostrare più l’uniformità. Inoltre, il Decreto salva casa permette di cambiare di destinazione all’interno della stessa categoria funzionale, ma riguardo i cambiamenti di destinazione tra categorie diverse occorre rispettare la conformità alla forma prevalente nelle altre unità immobiliari presenti nell’edificio. Infine, la soglia minima dell’altezza delle superfici passa da 270 a 240 cm e un monolocale non è più un’abitazione di 28 mq, bensì una da 20 mq. Allo stesso modo, il bilocale passa da 38 a 28 mq.

Katia Tosto

Mi chiamo Katia Tosto, ho trent'anni e possiedo una laurea triennale in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione, e una laurea magistrale in Editoria e Scrittura. Una delle mie più grandi passioni è proprio la scrittura e gli ambiti di maggiore interesse sono il cinema, la moda, il gossip e lo spettacolo.

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