Se ami il ciclismo, questa è una di quelle date che segni sul calendario mesi prima.
Domenica 6 aprile torna il Giro delle Fiandre, e chi lo conosce lo sa: non è una corsa qualsiasi. È pavé, strappi che spezzano il fiato, gambe che bruciano, e un pubblico che urla da bordo strada come fosse uno stadio.
Quest’anno si corre su quasi 270 km, da Bruges a Oudenaarde, in Belgio.
La prima parte è più tranquilla. Poi iniziano i guai.
Le salite (e le trappole)
Si parte piano, ma dopo un centinaio di chilometri comincia il vero Giro delle Fiandre.
I ciclisti affronteranno le solite “bestie sacre”: Oude Kwaremont (tre volte), Paterberg (due volte), e il temuto Koppenberg, con pendenze che sfiorano il 22%.
Non è solo una questione di forza. Serve equilibrio sul pavé, gambe reattive e, soprattutto, cervello. Chi sbaglia il momento in cui attaccare… si spegne.
I nomi da tenere d’occhio
Il favorito? Sempre lui: Mathieu van der Poel. Ha già vinto tre volte qui, e sogna la quarta.
Ma non sarà una passeggiata.
Tadej Pogačar, con il suo stile silenzioso e micidiale, non viene a fare numero.
Wout van Aert gioca in casa, e per lui è quasi una questione personale.
Poi ci sono gli outsider: Mads Pedersen, per esempio, e anche Filippo Ganna, che potrebbe dire la sua se la corsa prende una piega diversa.
Come seguirla in Italia
Per chi vuole godersela in diretta, la corsa sarà trasmessa su Eurosport, e in streaming su Discovery+, Sky Go, DAZN.
La diretta comincerà al mattino, intorno alle 10:00. L’arrivo è previsto nel pomeriggio, ma come sempre con le classiche, le cose succedono quando meno te lo aspetti.
Una corsa da vivere con il fiato corto
C’è qualcosa di unico nel Fiandre.
Il suono delle ruote sul pavé, il fango, il vento che taglia la faccia, i tifosi che gridano il nome dei loro eroi con la birra in mano.
È una gara sporca, vera, senza filtri.
E ogni anno regala una storia diversa.