Il suo nome era già scritto nella memoria collettiva.
Riccardo Muci, sovrintendente della Polizia di Stato, non era un volto noto della TV né un personaggio da copertina, ma un eroe vero, uno di quelli che salvano vite nel silenzio e nella rapidità del dovere.
E oggi, l’Italia piange la sua scomparsa.
L’incidente aereo che ha spezzato la sua vita
Il 2 aprile 2025, Riccardo Muci è morto in un tragico incidente aereo.
Era a bordo di un ultraleggero partito da Mazzè, in provincia di Torino, diretto a Sutri, nel Lazio.
Insieme a lui c’era l’istruttore di volo Giuseppe Gabbi.
Il velivolo è precipitato nei boschi di Isola del Cantone, nell’entroterra di Genova.
Per entrambi non c’è stato nulla da fare.
Un uomo che aveva già sfidato la morte per salvare gli altri
Il nome di Riccardo Muci era già entrato nella storia nel 2018, durante la devastante esplosione a Borgo Panigale, alle porte di Bologna.
Quel giorno, un’autocisterna carica di GPL si schiantò ed esplose sull’autostrada.
Muci fu tra i primi a intervenire: fermò il traffico, fece allontanare gli automobilisti, e salvò decine di vite.
Ma non uscì illeso: riportò ustioni, restò in ospedale per settimane.
Eppure, anche allora, dichiarò semplicemente: “Ho fatto solo il mio dovere.”
Il riconoscimento dal Presidente Mattarella
Per quell’atto di straordinario coraggio, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo insignì del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Non un premio alla carriera, ma al gesto: a quell’istinto di proteggere, a quel sangue freddo che fa la differenza tra tragedia e salvezza.
Il cordoglio nazionale
La notizia della sua morte ha fatto rapidamente il giro del Paese.
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso il suo dolore con un post commosso sui social.
“Un esempio per tutti noi – ha scritto – un uomo che ha fatto del coraggio la sua bandiera.”
Anche le forze dell’ordine e migliaia di cittadini hanno voluto rendere omaggio alla sua memoria.
Riccardo Muci, 46 anni, originario di Nardò (Lecce), lascia un vuoto profondo.
Non solo in chi lo conosceva, ma in chi crede ancora in una divisa vissuta con dignità, cuore e silenzioso eroismo.