Chi è Matteo Ward, l’attivista della moda che vuole cambiare il futuro del pianeta

C’è chi della moda fa un business, e chi invece la trasforma in una missione. Matteo Ward appartiene senza dubbio alla seconda categoria.
Dalla multinazionale alla rivoluzione green
Nato e cresciuto tra l’Italia e gli Stati Uniti, Ward ha iniziato la sua carriera nel mondo delle grandi multinazionali: per anni è stato manager di Abercrombie & Fitch, dove ha anche co-presieduto il Diversity & Inclusion Council dell’azienda.
Ma poi qualcosa si è rotto. O forse si è acceso. La consapevolezza del peso ambientale e sociale della moda lo ha spinto a cambiare strada.
Nasce WRÅD: moda che fa pensare
Insieme a due soci, ha fondato WRÅD, uno studio di design e innovazione che mette al centro la sostenibilità.
Più che un brand, WRÅD è un manifesto. Le sue collezioni sono fatte con materiali riciclati, trattamenti a basso impatto e tecniche ispirate alle tradizioni più antiche, come l’utilizzo del grafite.
Il progetto è stato riconosciuto a livello internazionale: nel 2020 ha vinto il prestigioso Red Dot Design Award.
Docente, attivista e volto della TV
Ward non è solo un imprenditore. È anche vicepresidente di Fashion Revolution Italia, insegna in diverse università italiane ed europee e partecipa regolarmente a conferenze sul cambiamento climatico e l’economia circolare.
Nel 2024 è approdato anche in televisione, come co-autore e conduttore della docu-serie “JUNK”, trasmessa su Sky Italia.
Una vera e propria indagine sulle ombre del fast fashion, tra sfruttamento, inquinamento e abusi nascosti dietro l’etichetta “low cost”.
Aprile 2025: la voce della moda etica è sempre più forte
In questi giorni, Matteo Ward è impegnato in una serie di incontri con studenti e attivisti.
Il suo messaggio è chiaro: “La moda non è solo estetica. È politica, ambiente, cultura. Ed è tempo di ripensarla.”
Lo trovi anche su Instagram, dove condivide riflessioni, progetti e anteprime dal mondo WRÅD:
@matteo.ward