Quando un gol mette in discussione perfino l’intenzione del giocatore che l’ha segnato, vuol dire che è successo qualcosa di raro. Forse unico.
Ed è proprio questo il caso di Sandro Tonali, che nella sfida tra Newcastle e Brentford ha tirato fuori dal cilindro un colpo che ha lasciato tutti – tifosi, commentatori, persino i compagni – a bocca aperta.
Minuto 74. Il punteggio è sull’1-1. La palla arriva defilata sulla destra, Tonali la controlla, alza la testa… e succede l’impossibile.
Un pallone che sembra un cross, ma che vola dritto in porta, sopra il portiere del Brentford, e finisce in rete. Preciso, potente, surreale.
“Era un cross. O forse no.”
Le parole di Tonali nel post-partita sono sincere come il suo talento:
“Onestamente, era il 70% un cross e il 30% un tiro. È stato difficile per il portiere… e anche per me. Un po’ di fortuna c’era.”
Una dichiarazione che lo rende ancora più umano, più vero. E che rende quel gol ancora più iconico.
Perché il confine tra il genio e il caso, a volte, è davvero sottilissimo.
Un gol che pesa (e tanto)
Grazie a quella rete, il Newcastle ha vinto 2-1 e continua a inseguire il sogno Champions.
Con questa vittoria, la squadra sale a 50 punti, un solo punto dietro il Manchester City.
Non male per una squadra che, fino a pochi anni fa, lottava per ben altri obiettivi.
E in una partita già ricca di emozioni – con Isak che aveva aperto le danze nel recupero del primo tempo e Mbeumo che aveva pareggiato su rigore – il colpo di scena finale porta la firma di Tonali.
Un centrocampista che, dopo mesi difficili, sembra finalmente aver trovato il suo posto.
E forse anche la sua rivincita.
Oltre il gol: un segnale
Più che il gesto tecnico (che pure è da applausi), è l’energia con cui Tonali ha giocato che ha fatto la differenza. Coraggio, visione, intensità.
E un pizzico di follia, quella che serve per provare giocate che gli altri neanche immaginano.
Un cross-tiro. Un jolly. Chiamalo come vuoi. Ma resta un fatto:
Tonali ha spaccato la partita. E ora il Newcastle sogna in grande.
