In Italia, quando si parla di fisco e cartelle esattoriali, c’è sempre un misto di speranza, confusione e diffidenza. E il 2025 non fa eccezione. Negli ultimi mesi è tornato prepotentemente alla ribalta il tema del condono tombale, una misura che, se approvata, potrebbe cambiare le carte in tavola per migliaia di contribuenti.
Ma facciamo chiarezza. Di cosa si tratta davvero?
Condono tombale 2025: definizione semplice
Con “condono tombale” si intende una sorta di sanatoria totale e definitiva.
In pratica: il contribuente versa una somma (forfettaria o ridotta) e chiude per sempre i conti con il Fisco su determinate pendenze.
Tombale, appunto. Come a dire: fine della storia.
Questa misura, però, non è ancora realtà. È una proposta. Un’ipotesi che si fa largo tra le pieghe delle commissioni parlamentari, delle audizioni tecniche e dei dibattiti politici.
Perché se ne parla proprio ora
L’Italia ha accumulato negli anni una montagna di cartelle esattoriali non riscosse.
Secondo i dati più recenti, molti di questi debiti sono considerati “inesigibili”, cioè difficilmente recuperabili.
La soluzione? Secondo alcuni esperti, smettere di rincorrere l’irrecuperabile e proporre una forma di condono tombale.
Meglio incassare qualcosa oggi, piuttosto che continuare a spendere risorse per tentare l’impossibile.
E da qui l’idea: archiviare una volta per tutte le vecchie cartelle con una maxi-sanatoria.
Una proposta che, per inciso, piace a molti contribuenti… ma molto meno a chi teme che premi l’evasione.
Condono o rottamazione? Facciamo distinzione
Attenzione a non confondere il condono tombale con la solita rottamazione.
Nel 2025, per esempio, si è parlato molto della rottamazione quinquies, una versione “soft” che permette di pagare i debiti fiscali senza sanzioni e interessi.
Il condono tombale, invece, è più drastico: azzera tutto o quasi. È una chiusura definitiva.
Ed è proprio per questo che divide così tanto.
C’è un collegamento col concordato preventivo?
Un’altra misura introdotta nel 2025 è il concordato preventivo biennale, che consente a professionisti e imprese di concordare in anticipo le tasse da pagare.
Alcuni pensavano che, aderendo, si potesse beneficiare anche di un condono. Ma è stato chiarito: il concordato non prevede alcuna sanatoria automatica.
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi
Al momento, il condono tombale 2025 resta una proposta.
Non è legge. Non c’è ancora un testo ufficiale approvato dal Parlamento.
Ma il dibattito è acceso, e con le elezioni europee alle porte, non è escluso che il tema torni con forza in agenda.
Speranza o illusione?
Se hai cartelle pendenti o pendenze con il Fisco, è normale chiedersi: conviene aspettare?
La risposta, per ora, è un grande “dipende”. Perché nulla è certo. E ogni settimana il quadro può cambiare.
Quello che è certo è che il condono tombale 2025 è molto più di un titolo da giornale.
È una questione politica, economica e sociale.
E presto – forse – sapremo se resterà una promessa o diventerà realtà.