Non tutto resta fermo nella politica italiana. Anzi, i numeri dell’ultimo sondaggio Ipsos diffuso a ridosso del 2 aprile raccontano un panorama in movimento, con scossoni nei consensi e qualche sorpresa che nessuno si aspettava.
Partiamo dai dati chiave:
- Fratelli d’Italia resta primo partito, ma scende al 26,6%
- Partito Democratico in netto calo: -1,1%, al 21,5%
- Movimento 5 Stelle in crescita: 13,8%, +0,6%
- Lega risale al 9%, con un +0,9%
- Azione stabile, ma si rafforza nel centro
Fratelli d’Italia e PD: due frenate pesanti
Il partito di Giorgia Meloni perde qualche decimale, ma il dato più preoccupante arriva per Elly Schlein. Il PD scende oltre un punto percentuale in un solo mese, segnale di un disagio interno che il congresso non ha risolto.
Molti elettori sembrano disorientati da una linea politica poco chiara, e il tema della difesa europea – tornato caldo nelle ultime settimane – ha mostrato un partito ancora troppo diviso.
Lega: il ritorno che non ti aspetti
Dopo mesi piatti, la Lega torna a crescere. Salvini guadagna quasi un punto e torna a respirare sopra la soglia del 9%.
Il motivo? Secondo alcuni analisti, l’uso di temi identitari come la sicurezza e l’immigrazione ha riattivato una parte dell’elettorato del Nord, sempre più in cerca di rappresentanza chiara.
M5S: piccolo slancio, ma significativo
Anche il Movimento 5 Stelle segna un +0,6%. È poco? Forse. Ma in un momento in cui gli altri calano, ogni segnale positivo pesa di più.
Conte sembra aver ritrovato una certa narrazione “sociale” e anti-sistema che lo riporta in sintonia con la base storica.
Azione cresce nel silenzio (e con Calenda al centro della scena)
Dopo il congresso, Azione torna a far parlare di sé. Calenda, da sempre allergico alla diplomazia, si è riposizionato con forza come opposizione “vera”.
E anche se i numeri restano sotto il 4%, il partito mostra compattezza e una chiara identità. Cosa non da poco, di questi tempi.
Chi vincerebbe oggi? E chi sta perdendo davvero?
Sulla carta, Fratelli d’Italia resterebbe davanti. Ma se il trend si conferma, la coalizione di centrodestra dovrà guardarsi da nuovi cali.
Il centrosinistra, invece, fatica a costruire una narrazione credibile. E il M5S potrebbe approfittarne.
Ma il dato più evidente è uno: gli equilibri si stanno muovendo. I partiti che parlano chiaro, anche con toni forti, crescono.
Quelli che cercano mediazioni, per ora, perdono terreno.
Iniziata una nuova fase?
Il quadro che emerge è tutto fuorché statico. I consensi si muovono, la fiducia fluttua, e il campo elettorale sembra pronto a nuove scosse.
Il vero interrogativo è uno solo: chi saprà intercettare per primo il bisogno di concretezza dell’elettorato?
Per ora, la risposta sembra ancora sospesa.