Tredici Pietro: “Mi facevo del male con le sostanze. Non l’ho detto a mio padre, Gianni Morandi”

Tredici Pietro, all’anagrafe Pietro Morandi, ha deciso di rompere il silenzio su un periodo buio della sua vita. In un’intervista intensa e carica di emozione, il figlio del celebre Gianni Morandi ha raccontato senza filtri le difficoltà vissute negli anni passati, tra abuso di sostanze, autolesionismo e disorientamento esistenziale.
“Mi facevo del male. Lo facevo per punirmi”
“Non c’era un contesto sociale, non lo facevo per divertimento. Mi facevo del male da solo. Era un modo per punirmi” ha raccontato Pietro, lasciando emergere un disagio profondo, spesso vissuto in silenzio. Un dolore interiore che non ha mai condiviso nemmeno con suo padre: “A lui non ho detto nulla. Non sapeva cosa stava succedendo. Era il mio inferno personale”.
Un’ombra che Gianni Morandi non ha mai visto
Nel racconto di Tredici Pietro non c’è accusa né colpa, solo consapevolezza. “Forse era giusto così. Dovevo capire da solo chi fossi e cosa volessi diventare”. La distanza da Gianni Morandi, più che fisica, è stata emotiva: un silenzio che oggi diventa racconto, maturità, consapevolezza.
La rinascita attraverso la musica
Oggi le cose sono cambiate. Pietro è riuscito a trasformare il dolore in parole, trovando nella musica la sua forma di riscatto. “Ho iniziato ad ascoltarmi. Scrivo per me, non per nascondermi”. Un nuovo inizio, una voce che non ha più paura di essere vera.
Il rapporto con il padre: due mondi diversi, ma lo stesso rispetto
“Papà è fiero di me, anche se facciamo musica diversa. Ci rispettiamo” racconta con affetto. “Lui è curioso, mi ascolta. Non ha mai cercato di cambiarmi”. Un rapporto solido, costruito anche sulle differenze. “Lui ha una luce naturale. Io ho dovuto attraversare il buio per trovare la mia”.
Un’intervista che mostra il volto autentico di un artista giovane, fragile e forte allo stesso tempo. Dietro il nome Tredici Pietro, non c’è solo un figlio d’arte, ma un ragazzo che ha avuto il coraggio di affrontare i propri demoni e trasformarli in musica. Una testimonianza che vale la pena ascoltare.